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Processo Perfido in Trentino: il coordinamento lavoro porfido critica il comune di Albiano per la mancata costituzione parte civile

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Il processo Perfido, che ha rivelato l’infiltrazione della ‘ndrangheta nel settore del porfido in Trentino, si appresta a vivere la sua seconda udienza del secondo troncone. A pochi giorni da questo appuntamento giudiziario, il Coordinamento lavoro porfido ha espresso forti critiche nei confronti del Comune di Albiano per aver deciso di non costituirsi parte civile nel procedimento che coinvolge anche alcuni “colletti bianchi”. Tra gli imputati figurano infatti il comandante e due carabinieri della stazione di Albiano, accusati in relazione a un episodio grave avvenuto nel 2014.

Le motivazioni del coordinamento Oss Mazzurana contro le decisioni del consiglio comunale di Albiano ( Trentino )

Il Coordinamento lavoro porfido torna a sottolineare la decisione dell’amministrazione comunale di Albiano che ha scelto di non partecipare come parte civile al processo. Il fatto risulta ancora più significativo se si considera che già lo scorso 24 febbraio oltre trenta cittadini residenti avevano chiesto ufficialmente all’amministrazione una valutazione sulla possibilità d’intervento nel secondo troncone del procedimento. La richiesta era stata respinta una prima volta e poi nuovamente dopo le elezioni comunali tenutesi a maggio.

Un aspetto rilevante è stato evidenziato durante una conferenza stampa tenuta nella sala delle associazioni in via Oss Mazzurana, Trento. Il Coordinamento lamenta che questa decisione sia stata presa senza portare la questione davanti al Consiglio comunale. Walter Ferrari, portavoce del Clp, ha definito questa scelta un “escamotage” e si è interrogato sul motivo per cui i consiglieri abbiano evitato un confronto pubblico sull’argomento. Secondo Ferrari ciò fa emergere dubbi profondi sul radicamento delle pratiche mafiose nella zona e su come queste vadano ben oltre i soggetti calabresi finora individuati dalle indagini.

Dettagli sull’ episodio contestato agli imputati nel consiglio comunale di Albiano, Trentino

Nel procedimento sono coinvolti anche figure istituzionali locali: tra loro spiccano il comandante e due carabinieri della stazione di Albiano in servizio nel dicembre 2014. In quella data specifica -il 2 dicembre- un operaio cinese impegnato in un cantiere a Lases fu sequestrato e aggredito brutalmente da ignoti soggetti legati alla vicenda giudiziaria.

Questo episodio rappresenta uno dei momenti più gravi emersi durante le indagini sul controllo criminale esercitato su alcune attività estrattive legate al porfido trentino. La presenza degli uomini dell’Arma tra gli imputati aggiunge ulteriore peso alla controversia politica locale legata alla mancata partecipazione civica del Comune nelle fasi processuali.

Calendario delle udienze del gip e delle ricorrenze legate a borsellino nel consiglio comunale di Trento

La seconda udienza prevista per venerdì 18 luglio alle ore 10 segna una tappa fondamentale nell’evoluzione del caso Perfido perché arriva proprio alla vigilia della commemorazione nazionale dedicata al giudice Paolo Borsellino, vittima della strage mafiosa avvenuta in via d’Amelio il 19 luglio 1992.

Il coordinamento lavoro porfido ha scelto quindi questo momento simbolico per ribadire con forza l’impegno contro ogni forma d’illegalità organizzata presente sul territorio regionale. Durante la conferenza stampa Walter Ferrari ha ricordato come difendere i diritti dei lavoratori significhi anche proteggere quegli spazi democratici sanciti dalla Costituzione repubblicana antifascista italiana oggi messi sotto pressione da minacce interne ed esterne.

Critiche del consiglio comunale di Albiano ai patteggiamenti concessi agli imputati nel caso clp a Trento

Oltre all’opposizione verso l’atteggiamento politico dell’amministrazione comunale albianese, il Clp esprime disappunto riguardo ai recenti sviluppi processuali registratisi davanti al Gip lo scorso 23 maggio 2025.

In quella data due degli imputati hanno ottenuto patteggiamenti ritenuti troppo favorevoli dal coordinamento stesso rispetto alla gravità delle accuse mosse nell’ambito dell’inchiesta Perfido. Questa circostanza alimenta ulteriormente tensione intorno all’intero procedimento giudiziario considerando l’impatto sociale ed economico sulle comunità interessate dal fenomeno mafioso infiltratosi nelle cave trentine dedicate all’estrazione del porfido.

Le prossime settimane saranno decisive per comprendere se nuove aperture potranno emergere durante le udienze o se resteranno ferme posizioni rigide da parte degli enti locali chiamati ad affrontare questionari delicatissimi riguardanti legalità pubblica e tutela dei cittadini lavoratori impegnati quotidianamente contro ogni forma d’intimidazioni criminale presente nei luoghi produttivi trentini.

Il percorso processuale e civile che si sta sviluppando attorno al caso perfido

Il caso Perfido rappresenta un momento cruciale per la comunità trentina, chiamata a riflettere sulla necessità di un impegno condiviso e trasparente contro le infiltrazioni criminali.

la partecipazione attiva delle istituzioni locali

La partecipazione attiva delle istituzioni locali, unita alla vigilanza delle associazioni e dei cittadini, può consolidare la difesa dei principi di legalità e giustizia, elementi fondamentali per garantire un futuro di sicurezza e dignità nel mondo del lavoro e nella vita pubblica.

attenzione alle prossime udienze

In questa prospettiva, l’attenzione alle prossime udienze e alle scelte che saranno effettuate assume un valore non solo giudiziario, ma profondamente sociale, invitandoci a sostenere con determinazione ogni azione che promuova la trasparenza e la responsabilità collettiva.

Ultimo aggiornamento il 16 Luglio 2025 da Matteo Bernardi

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Matteo Bernardi

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