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Posti vacanti per insegnanti di sostegno in Trentino: 116 cattedre a tempo indeterminato non assegnate

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La carenza di insegnanti specializzati nel sostegno in Trentino emerge con chiarezza dalle ultime chiamate per le cattedre a tempo indeterminato. Sono rimasti scoperti ben 116 posti, un dato che colpisce soprattutto la scuola primaria dove nessuna delle 72 cattedre è stata coperta. La situazione riguarda anche le scuole medie e superiori, segnalando problemi strutturali nella formazione e nell’assunzione del personale docente dedicato all’inclusione scolastica.

Analisi aggiornata delle cattedre di sostegno nelle scuole del Trentino con focus su ruolo di Flc e dipartimento istruzione

Nel corso delle recenti procedure per l’assegnazione dei posti fissi nelle scuole trentine, la maggior parte dei ruoli disponibili nel sostegno è rimasta senza titolare. In particolare alla scuola primaria sono state lasciate vuote tutte le 72 posizioni previste perché non si è svolto alcun concorso specifico per questa fascia. Nelle scuole medie su 36 posti solo 20 sono stati assegnati mentre alle superiori su altrettante posizioni disponibili ne risultano occupate appena otto.

Questi numeri riflettono una mancanza evidente di docenti con la preparazione richiesta per seguire studenti con difficoltà di apprendimento o disabilità. La Flc Cgil del Trentino ha sottolineato come questo fenomeno sia frutto sia della scarsità dell’offerta formativa specialistica che della rigidità nei criteri d’accesso al ruolo pubblico.

La situazione è preoccupante per gli studenti più fragili, che rischiano di perdere continuità didattica e supporto adeguato durante l’anno scolastico, creando disagi anche alle famiglie impegnate nell’accompagnare i figli nelle attività educative quotidiane.

Sfide e proposte della Flc del Trentino per la formazione degli insegnanti specializzati all’ Università di Trento

Una delle cause principali dietro il numero elevato di posti scoperti risiede nella mancanza o insufficienza dei percorsi formativi dedicati agli insegnanti del sostegno. Il sindacato denuncia da anni l’assenza all’università degli studi di Trento di un corso specifico rivolto alla formazione degli insegnanti della scuola primaria con indirizzo sul sostegno.

Inoltre i corsi Tfa destinati alla specializzazione secondaria non riescono a soddisfare il fabbisogno reale, risultando insufficienti rispetto ai numeri richiesti dal sistema scolastico locale. Il blocco dell’iscrizione a Scienze della formazione primaria limita ulteriormente il numero dei candidati abilitati ad accedere al ruolo docente in modo completo e qualificato.

La combinazione tra questi fattori produce un effetto negativo sulla qualità dell’insegnamento offerto agli studenti con bisogni educativi particolari e sulle condizioni lavorative degli stessi docenti precari o non adeguatamente formati impiegati temporaneamente nelle classi.

Flc del Trentino presenta proposte sindacali al dipartimento istruzione per risolvere l’ emergenza assunzioni all’ Università di Trento

Per far fronte allo stato attuale la Flc Cgil chiede interventi immediati da parte della giunta provinciale e del dipartimento istruzione trentini. Tra le misure suggerite spicca la modifica della legge regionale sui criteri d’accesso ai concorsi pubblici destinata al personale docente del sostegno.

Attualmente serve aver maturato tre anni complessivi di servizio, almeno uno però specificamente nel ruolo del sostegno stesso; questa norma limita fortemente chi può partecipare alle selezioni quando invece si rende necessario ampliare il bacino dei candidati possibili vista la scarsità attuale.

Un emendamento legislativo potrebbe rendere più flessibile tale requisito permettendo così una maggiore partecipazione alle prove concorsuali ed evitare che molte cattedre restino scoperte anche nei prossimi anni scolastici.

In parallelo sarebbe utile aumentare i finanziamenti destinati ai corsi Tfa, eliminare limiti rigidi sull’iscrizione ai corsi universitari rivolti alla formazione pedagogica ed infine valutare positivamente l’attivazione presso l’ateneo locale dello specifico corso laurea primario richiesto da tempo dal sindacato.

Flc Cgil del Trentino denuncia l’ impatto negativo sulle condizioni dei precari e sulla qualità didattica all’ Università di Trento

Oltre ai posti fissi rimasti vacanti esistono decine se non centinaia posizioni temporanee ancora libere oppure occupate da personale senza titolo specialistico. Questi dati restano parzialmente oscuri perché il dipartimento istruzione provinciale tende a non comunicare dettagli completi sulle supplenze in essere.

Il risultato è una presenza diffusa nelle classi inclusive di professori privi di preparazione mirata al supporto di studenti con difficoltà. Questa condizione mette sotto pressione gli standard qualitativi dell’insegnamento offrendo un’assistenza meno efficace rispetto a quanto previsto dalle normative nazionali ed europee sull’inclusione scolastica.

Le famiglie continuano quindi ad affrontare situazioni complicate dovute all’instabilità educativa, spesso costrette ad adattarsi ogni anno tra cambi improvvisi d’organico, docenti precari o mancata continuità nel percorso didattico personalizzato previsto dalla legge.

Articolo ripreso da ansa.it.

Ultimo aggiornamento il 15 Luglio 2025 da Andrea Ricci

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Andrea Ricci

Andrea Ricci non cerca l’ultima notizia: cerca il senso. Blogger e osservatore instancabile, attraversa cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile essenziale, quasi ruvido. I suoi testi non addolciscono la realtà, la mettono a fuoco. Scrive per chi vuole capire senza filtri, per chi preferisce le domande alle risposte facili.

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