A Trento, più di 900 persone si sono ritrovate in piazza Duomo per far sentire la loro voce contro il silenzio sulla crisi di Gaza. Famiglie, giovani e anziani hanno manifestato con bandiere e rumori, rispondendo all’appello nazionale “Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio”. Anche altre città della provincia hanno fatto sentire la loro presenza con gesti simbolici, creando un coro di protesta sincronizzato.
A Trento si fa rumore per farsi sentire
La piazza a Trento è diventata un grande strumento musicale improvvisato. Pentole, coperchi, fischietti e campanacci hanno scandito il ritmo della protesta. Qualcuno ha portato tubi e persino una grossa conchiglia da cui soffiava, dando all’evento un tocco originale e coinvolgente.
Non c’erano solo i residenti. Anche turisti si sono uniti spontaneamente al corteo, sventolando bandiere palestinesi e le colorate bandiere arcobaleno, simbolo di pace. Un linguaggio fatto di segni e suoni, che ha espresso a gran voce il dissenso e la richiesta di attenzione verso una crisi che dura da troppo tempo.
Anche la sirena del Comune ha fatto sentire la sua voce, suonando insieme a quella di Rovereto. A Riva del Garda, invece, le campane della Torre civica hanno scandito il tempo della protesta. Un segnale chiaro di solidarietà che ha coinvolto tutta la provincia e molte altre città italiane, un modo per dire no all’indifferenza e al silenzio della politica.
Sindaci, associazioni e movimenti uniti contro il silenzio
Tra i partecipanti c’era anche il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, che ha parlato alla Rai sottolineando l’importanza di non chiudere gli occhi davanti alla crisi umanitaria. Ha detto chiaramente che tacere significa essere complici, invitando tutti a riflettere sulle responsabilità morali di chi resta a guardare.
L’appello “Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio” ha raccolto il sostegno di tante realtà politiche, sociali e culturali del territorio. Hanno risposto presenti Alleanza Verdi e Sinistra del Trentino, ANPI di Trento, Donne per la Pace, ARCI, CGIL, Emergency, il Forum trentino per la pace e i diritti umani e la Rete Climatica Trentina.
La varietà di voci ha reso la protesta più forte e rappresentativa. Anche partiti come Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Rifondazione Comunista hanno dato il loro appoggio, mostrando come la mobilitazione superi i tradizionali schieramenti. Presenze come la Comunità San Francesco Saverio e il Centro Sociale Bruno hanno aggiunto peso sociale all’iniziativa.
Queste mobilitazioni locali si inseriscono in un movimento più ampio che ha coinvolto centinaia di comuni in tutta Italia, tutti uniti per dire basta all’apatia e chiedere attenzione alle condizioni di vita nella Striscia di Gaza. Una dimostrazione di come il territorio continui a farsi sentire anche sulle questioni internazionali più delicate.
Ultimo aggiornamento il 27 Luglio 2025 da Davide Galli