Si è chiusa tragicamente la notte di ricerche per una turista di origine malese dispersa tra le vette della Croda del Becco, in provincia di Belluno. La donna si era separata dall’amica durante un’escursione partita dal Rifugio Biella. Aveva lanciato un messaggio di aiuto, spiegando di aver perso la strada del ritorno. Dopo un lungo intervento, supportato da tecnologie avanzate, è stato ritrovato il corpo in una zona molto impervia, dove purtroppo era caduta in modo fatale.
La scomparsa e l’allarme lanciato durante l’escursione
L’escursionista malese e la sua amica avevano iniziato il cammino dal Rifugio Biella, punto di partenza per vari sentieri verso la Croda del Becco, nota per i suoi pendii ripidi e le pareti rocciose lisce. A un certo punto, le due si sono divise: l’amica ha seguito il percorso previsto, mentre la donna ha preso una strada diversa, forse per completare il giro. Il problema è emerso nel pomeriggio di ieri, quando la dispersa ha mandato un messaggio all’amica. In quel testo chiedeva aiuto, raccontando di non riuscire più a orientarsi e di non trovare la via del ritorno. Il terreno difficile, con tratti di roccia quasi verticale, ha reso la situazione ancora più critica.
L’intervento rapido dei soccorsi e le risorse messe in campo
Appena ricevuto l’allarme, le autorità hanno subito attivato i soccorsi. Sul posto sono arrivati i Vigili del Fuoco, la Guardia di Finanza di Bolzano e le squadre di soccorso alpino. Sono stati usati elicotteri con termocamere per sorvolare le zone più difficili, droni con sensori termici e strumenti per localizzare i segnali dei telefoni cellulari, come l’Imsi Catcher. Grazie a un attento lavoro di squadra e al monitoraggio continuo dei segnali telefonici, si è riusciti a restringere l’area delle ricerche a un tratto del versante bellunese della Croda del Becco. Le operazioni sono continuate tutta la notte con i sorvoli e all’alba con squadre in quota e cani addestrati a trovare persone disperse su terreni impervi.
Il ritrovamento del corpo e il recupero della salma
Il cellulare della donna, individuato grazie agli operatori telefonici, ha indicato con precisione la zona da scandagliare. Proprio lì, l’elicottero della Guardia di Finanza ha scorto il corpo senza vita, vicino alle placche di roccia liscia tipiche della montagna. Dai primi accertamenti sembra che la turista abbia perso il sentiero e sia scivolata lungo un pendio molto ripido. La caduta è stata lunga circa cento metri, finendo in una stretta fessura rocciosa, un punto difficile da raggiungere e da scovare senza l’aiuto degli aerei. Dopo il ritrovamento, il personale ha subito organizzato il recupero e il trasporto della salma, trasferita poi alla camera mortuaria di Cortina per le procedure successive.
Questa tragedia ricorda ancora una volta quanto la montagna possa essere pericolosa, anche per chi ha esperienza. Terreni scivolosi e sentieri complicati come quelli della Croda del Becco possono mettere a dura prova chi si avventura. La rapidità dell’intervento dei soccorsi, l’uso delle tecnologie e la collaborazione tra diverse squadre hanno permesso di trovare in fretta la zona e portare a termine il difficile recupero.
Ultimo aggiornamento il 18 Luglio 2025 da Rosanna Ricci
