La sera del 26 aprile 2025 si è spento Arnaldo Loner, avvocato tra i più noti e stimati di Bolzano. Nato nel 1934, Loner ha lasciato un segno profondo nella città, non solo per il suo lavoro in tribunale, ma soprattutto per la sua lunga battaglia a difesa dei valori democratici e della memoria storica contro ogni forma di negazionismo. Una carriera che ha attraversato decenni, fatta di impegno civile, culturale e antifascista, riconosciuto e apprezzato da istituzioni e associazioni locali.
Lo studio legale che ha fatto la storia di Bolzano
Alla fine degli anni Sessanta, Arnaldo Loner ha dato vita allo studio legale che ancora oggi porta il suo nome. Un punto di riferimento nel panorama giuridico del Trentino-Alto Adige, dove ha lavorato insieme ai colleghi Bertacchi, Francia e Pomella. Tra i momenti più importanti della sua attività c’è stata la difesa del Comune di Bolzano come parte civile nel processo contro Michael Seifert, responsabile di crimini nel Lager di Bolzano, davanti al Tribunale Militare di Verona. Quel processo ha segnato una linea chiara tra giustizia e memoria, ribadendo la gravità di quei fatti.
Nel corso della sua carriera, Loner ha ricoperto ruoli di rilievo nel mondo forense: è stato presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bolzano, vicepresidente dell’Unione Triveneta dei Consigli dell’Ordine e membro del Consiglio Nazionale Forense. Grazie a questi incarichi, è stato protagonista delle discussioni su giustizia e diritti, sia a livello locale che nazionale, per molti anni.
Antifascismo, memoria e diritti: l’impegno che andava oltre la toga
Loner non è stato solo un avvocato. Aveva una cultura vasta, che spaziava dalla filosofia alla storia, dai libri allo sport. La sua battaglia antifascista era parte integrante della sua vita. Difendeva con forza la memoria della Shoah e della Resistenza, opponendosi con fermezza a chi negava o rivedeva quei fatti. A questa lotta ha dedicato energie e passione, ispirando molte iniziative nel territorio, spesso insieme ad associazioni come l’ANPI Alto Adige Südtirol.
Guido Margheri, dell’ANPI, lo ha ricordato come un uomo avanti con i tempi, capace di guardare al futuro e di spingere per una politica fondata su libertà, giustizia e solidarietà. I suoi scritti, che condivideva volentieri con amici e colleghi per discuterli, sono stati vere e proprie pietre miliari di un pensiero che metteva al centro l’umanesimo e la dignità di ogni persona. Un pensiero libero da pregiudizi, che ha aiutato a orientare il dibattito pubblico verso una società più aperta e civile.
Un’eredità che resta nel cuore di Bolzano
Con la scomparsa di Arnaldo Loner, Bolzano perde una presenza di riferimento. Non solo nei tribunali o nelle istituzioni forensi, ma anche nella vita sociale e culturale della città. In un’epoca in cui la memoria rischia di essere sempre più fragile, Loner è stato un custode attento e instancabile.
La sua figura incarna il legame tra il mestiere dell’avvocato e la responsabilità verso la società, tra la giustizia e la difesa dei valori civili. Negli ultimi giorni, lo studio associato Lbfp ha espresso il proprio dolore, sottolineando il ruolo fondamentale che Loner ha avuto per anni come guida e punto di riferimento.
Questa eredità di esperienza e coscienza civile rimane un faro per Bolzano, una città che continua a confrontarsi con sfide importanti legate all’identità, alla memoria e ai diritti. La storia di Arnaldo Loner dimostra quanto la vita di un singolo avvocato possa intrecciarsi con quella di tutta una comunità, dando senso e spessore alle battaglie quotidiane per la giustizia.
Ultimo aggiornamento il 7 Agosto 2025 da Andrea Ricci