I Carabinieri di Vigevano, in Provincia Di Pavia, hanno smascherato un laboratorio odontoiatrico gestito da tre persone senza alcuna abilitazione professionale. Le indagini sono partite dopo la denuncia di una paziente che ha raccontato di aver subito avances sessuali in cambio di cure a prezzi più bassi. Ecco cosa è successo.
Il laboratorio si trovava proprio a Vigevano, una cittadina lombarda nota per la sua storia e il suo centro storico. Qui tre persone – due sorelle e un uomo – offrivano prestazioni odontoiatriche senza alcuna qualifica. Solo una delle due donne aveva un titolo, ma come odontotecnico, non come dentista.
Secondo i Carabinieri, il sistema era ben organizzato: ognuno aveva un ruolo preciso nel fornire cure illegali ai pazienti ignari. Le prestazioni erano spesso pagate in contanti e senza ricevute fiscali, così da non lasciare tracce ufficiali.
Un sistema abusivo e denuncie pesanti
Tutti e tre gli indagati ora devono rispondere dell’esercizio abusivo della professione sanitaria. Ma l’uomo è anche accusato di violenza sessuale: avrebbe fatto avances a una paziente che si era rivolta al laboratorio per delle cure dentali.
La denuncia della donna risale allo scorso settembre ed è stata decisiva per far partire le indagini dei Carabinieri. La vittima ha raccontato che il prezzo delle cure sarebbe calato solo se avesse accettato le richieste inappropriate dell’uomo.
Durante le perquisizioni effettuate nelle abitazioni degli indagati, nel laboratorio e nello studio collegato, i militari hanno trovato diversi strumenti usati per le prestazioni odontoiatriche: Trapani, Frese, Bisturi e altri materiali tecnici.
Inoltre sono stati sequestrati timbri riconducibili a medici veri – probabilmente usati per falsificare documenti – insieme a cartelle cliniche compilate senza alcun controllo medico autorizzato.
Alcuni pazienti hanno confermato di essere stati visitati dalle due sorelle che applicavano protesi dentarie senza la supervisione di un medico abilitato. Queste prestazioni erano offerte direttamente nel laboratorio abusivo.
Il pagamento in contanti senza rilascio di ricevute ha fatto sospettare agli investigatori che si volesse evitare ogni forma di tracciabilità fiscale o legale delle attività svolte.
Questa vicenda mette in luce quanto sia importante affidarsi solo a professionisti certificati quando si tratta della salute orale. A Vigevano i Carabinieri hanno fermato un sistema illecito che metteva a rischio la sicurezza dei pazienti con trattamenti non autorizzati e condizioni poco trasparenti. Ora l’inchiesta continua per chiarire tutti i dettagli del caso.