Tre condanne per omicidio colposo nel caso di Olivio Torri, morto schiacciato in cantiere

Il 21 marzo 2025, la giudice Francesca Mazza condanna Giorgio Donadoni, Roberto Locatelli e Cristian Forlani per l’omicidio colposo di Olivio Torri, morto nel crollo di un muro a Bonate Sotto.
Tre condanne per omicidio colposo nel caso di Olivio Torri, morto schiacciato in cantiere Tre condanne per omicidio colposo nel caso di Olivio Torri, morto schiacciato in cantiere
Tre condanne per omicidio colposo nel caso di Olivio Torri, morto schiacciato in cantiere - unita.tv

La tragica morte di Olivio Torri, avvenuta nel maggio 2019 a Bonate Sotto, ha portato a tre condanne per omicidio colposo. Il 61enne è deceduto a causa del crollo di un muro in un cantiere, un evento che ha sollevato interrogativi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Le responsabilità sono state attribuite a tre persone, mentre un quarto imputato è stato assolto. Questo articolo analizza i dettagli del caso e le conseguenze legali per i coinvolti.

La morte di Olivio Torri: i dettagli dell’incidente

Olivio Torri, noto come “Livio”, ha perso la vita il 15 maggio 2019, mentre si trovava nel magazzino della Co.Mac, azienda per la quale lavorava da quasi vent’anni. Durante un’operazione di manutenzione, due blocchi di calcestruzzo del peso di 950 chili sono crollati, schiacciandolo. Le indagini hanno rivelato che l’operaio Roberto Locatelli stava eseguendo un taglio sui blocchi per creare un passo carrabile, un’operazione già effettuata in precedenza senza incidenti.

Le indagini hanno messo in luce che i cunei utilizzati per sostenere i blocchi prima della loro rimozione non erano stati posizionati correttamente. Tuttavia, non è stata identificata una causa precisa per il crollo. È emerso che Torri non avrebbe dovuto trovarsi in quella zona, anche se l’accesso non era stato fisicamente bloccato. Gli avvocati difensori hanno suggerito che un possibile urto da parte di un muletto potrebbe aver scatenato il crollo, complicando ulteriormente la ricostruzione dei fatti.

Le condanne e le responsabilità legali

Il 21 marzo 2025, la giudice Francesca Mazza ha emesso le condanne per tre dei quattro imputati. Giorgio Donadoni, legale rappresentante della Co.Mac, è stato condannato a otto mesi di carcere con pena sospesa e senza menzione sul casellario giudiziale. Nonostante la richiesta di assoluzione da parte della pubblica accusa, la decisione del giudice ha sottolineato la responsabilità di Donadoni nella gestione della sicurezza aziendale.

Roberto Locatelli e Cristian Forlani, il coordinatore della sicurezza, sono stati condannati a un anno di reclusione. La pubblica accusa aveva chiesto pene più severe, ma il giudice ha riconosciuto le circostanze attenuanti generiche, che hanno influito sulla decisione finale. È importante notare che la famiglia di Torri ha ricevuto un risarcimento prima dell’inizio del processo, un aspetto che ha contribuito a mitigare il dolore della perdita.

Implicazioni sul tema della sicurezza nei cantieri

Questo caso evidenzia le problematiche legate alla sicurezza nei cantieri, un tema di grande attualità in Italia. Gli incidenti sul lavoro continuano a rappresentare una grave preoccupazione, e la morte di Olivio Torri ne è un tragico esempio. Le condanne emesse nel caso di Torri potrebbero avere ripercussioni significative sul settore, spingendo le aziende a rivedere le proprie pratiche di sicurezza e a garantire che le normative vengano rispettate.

Le autorità competenti potrebbero intensificare i controlli nei cantieri per prevenire incidenti simili in futuro. La necessità di una maggiore formazione per i lavoratori e di una vigilanza più attenta da parte dei responsabili della sicurezza è diventata un tema cruciale. La speranza è che la tragedia di Olivio Torri possa servire da monito per migliorare le condizioni di lavoro e proteggere la vita dei lavoratori.

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