Monica Vitti, icona del cinema italiano e figura culturale poliedrica, ha lasciato un’eredità artistica che va oltre il grande schermo. La sua passione per l’arte emerge chiaramente nella vendita all’asta organizzata da Finarte a Milano il 2 luglio 2025. Tra i pezzi più importanti spiccano tre opere d’arte moderna provenienti dalla sua collezione personale: due tele di Giorgio de Chirico e una tempera di Giacomo Balla. Questi lavori rappresentano momenti significativi della storia dell’arte italiana del Novecento e riflettono gusti raffinati e legami profondi con le correnti artistiche dell’epoca.
La figura di monica vitti oltre il cinema: intellettuale e collezionista d’arte
Monica Vitti non è stata solo una musa cinematografica per registi come Michelangelo Antonioni, ma anche un’appassionata conoscitrice dell’arte moderna. Durante la sua vita ha coltivato interessi culturali ampi, tra cui la letteratura, i viaggi e naturalmente l’arte visiva. Questo lato meno noto della sua personalità emerge attraverso le opere che ha raccolto nel tempo, testimonianza della sua sensibilità verso movimenti artistici fondamentali.
La scelta delle opere in asta racconta molto sul suo gusto personale. La presenza di De Chirico sottolinea un legame con la pittura metafisica, movimento che si distingue per atmosfere enigmatiche ed elementi sospesi fuori dal tempo reale. Allo stesso modo Giacomo Balla rappresenta quel futurismo italiano che Monica Vitti sembrava apprezzare non solo come spettatrice ma anche come custode delle sue tracce materiali.
Il fatto che queste opere provengano direttamente dalla sua collezione conferma quanto fosse coinvolta nel mondo dell’arte contemporanea al punto da possedere pezzi importanti riconosciuti a livello internazionale.
Bagni misteriosi e niobe: due capolavori metafisici firmati de chirico
Tra i dipinti più attesi all’asta c’è Bagni misteriosi , olio su tela firmato Giorgio de Chirico appartenente al periodo metafisico del pittore nato a Volos in Grecia. L’opera misura circa 70×50 cm ed è ispirata alle litografie realizzate dall’artista nel ’34 per Mythologie di Jean Cocteau.
Il quadro raffigura cabine balneari su palafitte immerse in una luce particolare; questi elementi rimandano ai ricordi d’infanzia dello stesso De Chirico trascorsi proprio nella città greca dove era nato. Il soggetto principale è un uomo visto mentre entra in una cabina; si tratta dello stesso artista ritratto nell’opera attraverso uno sguardo enigmatico che trasmette sensazioni sospese tra realtà percepita ed esperienza interiore.
Un altro lavoro significativo è Niobe , tempera su tela realizzata durante gli anni fiorentini del pittore quando frequentava assiduamente gli Uffizi studiando sculture classiche romane come quelle dei Niobidi cui si ispira chiaramente questo dipinto misurante poco più di mezzo metro quadrato.
Quest’opera fu esposta nel ’21 alla Galleria Arte di Milano nell’ambito della mostra personale dedicata a De Chirico ed evidenzia un momento cruciale del suo percorso artistico segnato dal ritorno alla figurazione dopo esperienze simboliste precedenti.
Il critico Fabio Benzi ricorda bene quel periodo avendo selezionato Niobe per una mostra negli anni Novanta al Palazzo delle Esposizioni dove venne presentato anche come protagonista del cosiddetto “ritorno all’ordine”.
Giacomo balla con compenetrazione iridescente studio per penetrazione + spazio
L’altra opera proveniente dalla raccolta privata di Monica Vitti è Compenetrazione iridescente – studio per Penetrazione + spazio , tempera su carta firmata da Giacomo Balla uno dei maggiori esponenti futuristi italiani.
Questo piccolo lavoro misura meno di venti centimetri in altezza ed evidenzia lo studio approfondito degli effetti luminosi caratteristici delle ricerche futuriste sull’interazione tra colore luce movimento nello spazio tridimensionale suggerito dal titolo stesso “Penetrazione + spazio”.
Sul retro si trova uno schizzo grafite correlato allo studio preparatorio confermando così l’importanza tecnica oltreché estetica del pezzo stimato tra i 65mila e gli 80mila euro circa secondo le valutazioni preliminari fornite dagli esperti Finarte durante la presentazione romana precedente all’incanto milanese programmato nei primi giorni d’estate 2025.
Questa opera completa idealmente il trittico composto dai lavori metafisici dei due dipinti già menzionati consolidando così quella linea temporale tra decennio dieci-venti fondamentale nelle arti visive italiane.
Altri lotti rilevanti dell’asta finarte: burri warhol dorazio fioroni maselli
L’appuntamento con Finarte prevede complessivamente circa centocinquanta lotti tra cui spiccano altre opere significative oltre quelle provenienti da Monica Vitti.
Tra queste c’è Texas primo quadro realizzato da Alberto Burri durante il suo internamento nel campo militare americano Hereford, Texas. Burri medico militare iniziò lì a dipingere intensamente occupandosi soprattutto della propria evasione mentale dalle difficoltà quotidiane dovute alla guerra. Questa tela segna quindi l’inizio ufficiale della carriera artistica successivamente consacrata dagli eventi postbellici europei.
Dalla collezione Bertinotti arrivano invece due serigrafie originalissime dedicate a Mao Tse Tung realizzate dal pop art Andy Warhol nel ’72, valutate ciascuna fra ventimila-trentamila euro. Queste stampe incarnano pienamente lo spirito provocatorio tipicamente americano degli anni Settanta con riferimenti politici fortemente contestualizzati storicamente.
Non mancano inoltre diverse tele donate dall’artista umbro Piero Dorazio ai Bertinotti insieme ad altre sculture policrome notevoli firmate Giosetta Fioroni, artista romana nota soprattutto negli ambienti ceramici; infine sarà presente Camion olio su tela attribuito a Titina Maselli altra figura importante nelle arti contemporanee italiane.
Questa varietà rende l’incanto milanese occasione preziosa sia per studiosi sia appassionati desiderosi conoscere meglio le connessioni fra arte italiana novecentesca cinema cultura popolare attraverso oggetti concreti testimoni diretti.