tre candidati per la guida dell’università di milano-bicocca: sfida tra fisico, chimico e informatico fino al 2031
L’Università di Milano-Bicocca si prepara a eleggere il nuovo rettore, con tre candidati in competizione: Giuseppe Gorini, Marco Antoniotti e Marco Orlandi. Votazione online dal 24 giugno.

L’Università di Milano-Bicocca sceglierà il nuovo rettore tra tre candidati con profili diversi: fisica, chimica e informatica. La votazione, per la prima volta online, inizierà il 24 giugno e definirà la guida dell’ateneo per il periodo 2025-2031. - Unita.tv
L’ateneo milanese di bicocca sta per scegliere il nuovo rettore, che guiderà l’università dal primo ottobre 2025 fino a settembre 2031. La nomina prenderà il posto di Giovanna Iannantuoni, rettrice uscente, presidente della Crui e nota economista. La sfida vede in campo tre professori con profili differenti: un esperto di fisica, un docente di chimica e un ricercatore di informatica. La votazione, che quest’anno si terrà per la prima volta in modalità remota, inizierà il 24 giugno, e potrà proseguire in eventuali turni multipli fino all’inizio di luglio.
I protagonisti della corsa al rettorato e la situazione attuale
Fino a pochi giorni fa il nome degli osservatori era quasi certamente solo uno: Giuseppe Gorini, fisico sperimentale e ordinario di fisica, nel consiglio di amministrazione dell’ateneo da gennaio 2025. Gorini, nato a Faenza e formatosi alla Normale di Pisa, ha costruito tutta la sua carriera accademica a bicocca, dove opera da 27 anni e ha ricoperto diversi ruoli istituzionali, tra cui direttore del Dipartimento di Fisica. Ha iniziato a delineare il proprio programma già da aprile, anticipando un percorso intenso verso la leadership dell’università.
Solo con la chiusura del termine per le candidature è emersa la sorpresa: oltre a Gorini si sono schierati altri due candidati. Marco Antoniotti, direttore del Dipartimento di Informatica e docente di bioinformatica con esperienze internazionali, e Marco Orlandi, chimico e prorettore vicario da sei anni al fianco di Iannantuoni, nonché presidente di una fondazione collegata all’ateneo. Questi tre profili segnano una competizione nuova e aperta che coinvolgerà la comunità accademica sotto forma di elezioni online.
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Chi è Marco Antoniotti e quali idee propone
Marco Antoniotti ha 63 anni ed è originario di Galliate, vicino a Novara. Oltre alla sua attività a milano-bicocca, insegna bioinformatica alla Tandon School of Engineering della New York University. La sua esperienza è orientata all’analisi dei dati e all’intelligenza artificiale, applicate soprattutto alla ricerca oncologica. Antoniotti giustifica la sua candidatura con la necessità di avere un confronto più aperto nella governance universitaria, sottolineando l’importanza di una democrazia partecipativa per l’ateneo.
La sua proposta si basa su una maggiore apertura verso metodi e decisioni condivise, con un approccio che vuole includere più voci in ogni ambito della vita accademica. Antoniotti parla di un “approccio partecipativo” capace di portare nuove idee e concretezza, soprattutto puntando su strumenti moderni per affrontare le sfide della didattica e della ricerca. Sta preparando in queste settimane un tour tra i dipartimenti per presentare le sue idee e confronto con studenti e professori, creando un dialogo diretto sul futuro dell’università.
Marco Orlandi: continuità e rinnovamento per le sfide attuali
Nato a Milano nel 1963, Orlandi fa parte della squadra di governo dell’ateneo dal 2019, quando la rettrice Iannantuoni lo ha scelto come prorettore vicario. Il ruolo gli permette di conoscere a fondo la macchina universitaria e le sfide concrete che l’istituzione deve affrontare. Orlandi è presidente della nuova fondazione milano-bicocca che si propone di potenziare la collaborazione tra università e industria.
Fra le priorità che sottolinea emergono temi come il post Pnrr e la riorganizzazione dopo il piano nazionale di ripresa e resilienza, l’impatto delle università telematiche, l’inverno demografico che ridurrà il numero di iscritti e la nuova normativa sull’accesso alla facoltà di medicina, senza test d’ingresso. Il suo programma punta a mantenere alta la qualità della ricerca, confermare rapporti con il mondo produttivo e sviluppare strategie innovative senza perdere continuità con il lavoro degli ultimi anni.
Orlandi parla di un modello che coniuga metodo consolidato con strumenti nuovi e adattati al contesto attuale. Vuole affrontare i cambiamenti in modo corale, coinvolgendo tutta la comunità accademica. La sua esperienza amministrativa e il ruolo di vicario offrono un punto di partenza per una guida attenta ai dettagli del funzionamento interno.
Il progetto di Giuseppe Gorini per un’università coesa e attrattiva
Alle soglie dei 62 anni, Gorini rappresenta una candidatura che si fonda sulla conoscenza profonda dell’ateneo bicocca e sul desiderio di svilupparne ulteriormente il ruolo scientifico e formativo. Nato a Faenza e cresciuto professionalmente alla Normale di Pisa, ha dedicato quasi tre decenni alla sua università, ricoprendo incarichi di rilievo, sperimentando vari ruoli di gestione e contribuendo alla crescita della struttura.
Nel suo programma emergono tre parole guida: attrattività, coesione e dinamismo. Vuole consolidare i progressi fatti dall’ateneo, evitando passi indietro di fronte alle sfide che si profilano: il calo demografico, la concorrenza delle università online, la possibile riduzione dei finanziamenti pubblici. Gorini più volte ha ribadito l’importanza di trasformare il periodo post Pnrr in un’occasione per nuovi progetti, mantenendo viva la crescita della Bicocca.
Il suo discorso privilegia una continuità nella strategia, ma anche una spinta a superare limiti attuali. L’università, secondo lui, deve continuare ad affermarsi come luogo di conoscenza all’avanguardia e punto di riferimento soprattutto per i giovani. Gorini apre la competizione con un orientamento chiaro alla gestione manageriale e scientifica dell’ateneo.
Voto, tempi e aspettative per il nuovo rettore
Questa votazione per la scelta del rettore di milano-bicocca sarà storica, perché si terrà via web per la prima volta. Gli elettori hanno la possibilità di esprimere la preferenza a partire dal 24 giugno. Se nessuno dei candidati supera la soglia di favore richiesto, sono previsti altri turni il 27 giugno, poi il 2 e il 4 luglio. I tempi ristretti spingono i candidati a un confronto serrato e a numerosi incontri pubblici, iniziati proprio in questi giorni in diversi dipartimenti dell’università.
La competizione ruota intorno a temi caldi: come affrontare le sfide imposte dal calo degli iscritti, quale ruolo dovranno avere le nuove tecnologie nelle facoltà, la ricerca scientifica e le collaborazioni con industrie locali e internazionali. Ogni candidato propone una linea differente, a partire dal proprio campo di competenza, ma con l’attenzione comune a rendere milano-bicocca un’università capace di mantenersi protagonista nel panorama italiano.
Attesa da tutta la comunità, l’elezione offrirà un segnale sul tipo di governance che potrà sostenere l’ateneo per i prossimi sei anni. La scelta avverrà in un contesto in cui le università italiane stanno rivedendo molte priorità strutturali e operative. Lungo tutto questo periodo sarà interessante osservare in che modo questo voto potrà influenzare le strategie dell’università e le sue prospettive future.