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Transizione energetica e pompe di calore: un progetto formativo per 80 impiantisti lombardi a dalmine

Un convegno al Point di Dalmine ha concluso un ciclo formativo sulle pompe di calore, coinvolgendo 80 installatori lombardi e affrontando le sfide della transizione energetica nell’edilizia.

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Un convegno al Point di Dalmine ha concluso un ciclo formativo di CNA Milano dedicato alle pompe di calore, coinvolgendo 80 installatori lombardi e sottolineando l'importanza della formazione tecnica per supportare la transizione energetica nell’edilizia. - Unita.tv

Un convegno al Point di dalmine ha chiuso un ciclo di formazione dedicata alle pompe di calore, tecnologia fondamentale per ridurre consumi ed emissioni nell’edilizia. L’iniziativa ha coinvolto 80 installatori lombardi, pronti a superare le sfide tecniche e culturali legate alla transizione energetica. Il percorso ha offerto momenti di approfondimento teorico e pratico, utili per comprendere le caratteristiche e le complessità di questo sistema di riscaldamento e raffrescamento.

Il progetto formativo della cna milano sulla transizione energetica

Il programma “CNA 2024: energy transition in buildings” ha previsto webinar e incontri in presenza. Servivano a preparare imprenditori e tecnici impegnati nell’installazione e manutenzione di pompe di calore, sistemi che trasformano il modo di riscaldare gli edifici. Le sessioni online hanno raccolto oltre 700 partecipazioni, segno di un interesse crescente. In particolare, l’Accademia Impiantisti ha permesso agli operatori di discutere problemi concreti e scambiare esperienze su casi reali.

L’adattamento a una tecnologia complessa

Questa formazione ha aiutato a superare un vecchio pregiudizio: le imprese termoidrauliche, normalmente orientate verso gas e biomassa, hanno dovuto adattarsi a una tecnologia con requisiti più complessi. L’efficacia delle pompe di calore dipende molto da come sono installate e dalla qualità delle condizioni ambientali locali. Un’applicazione scorretta rischia di generare seri malfunzionamenti o cali nei rendimenti. Lo confermano testimonianze raccolte in diverse occasioni: senza competenze specifiche, i rischi aumentano e l’affidabilità del sistema può calare.

La formazione come leva per affrontare le nuove tecnologie

Arrivato da poco dal mondo tradizionale dell’impiantistica, l’installatore si trova davanti a una tecnologia che funziona in modo diverso: trasferisce energia e può alternare il ciclo per riscaldare o raffrescare. I tecnici coinvolti hanno sottolineato quanto la formazione abbia permesso di modificare questo approccio mentale. Le pompe di calore non sono più un elemento a sé, ma principio da integrare con l’edificio e la rete energetica.

Questioni aperte e sfide future

Restano questioni aperte. Gualtiero Fiorina, referente di CNA Installazione Impianti Lombardia, ha evidenziato come l’approvvigionamento energetico rappresenti una sfida. Si aggiungono dubbi sui PFAS, sostanze che potrebbero influire sull’intera filiera dei componenti, in un momento di introduzione di nuovi gas refrigeranti. Infine, le difficoltà burocratiche colpiscono soprattutto le micro imprese, rendendo complicato trovare soluzioni rapide e sostenibili di fronte alle nuove normative e ai costi.

Le difficoltà operative e il ruolo di regione lombardia nella transizione energetica

Il convegno ha messo a fuoco le molteplici barriere che rallentano la diffusione di pompe di calore. Dai costi iniziali, spesso elevati, alla complessità tecnica nell’installazione, senza tralasciare l’informazione verso chi acquista il servizio. Molti utenti infatti non conoscono bene il funzionamento, creando aspettative errate o problemi di gestione dopo l’installazione.

Intervento di regione lombardia

A parlare è stata Alice Tura, della direzione ambiente clima in regione lombardia. Ha richiamato l’attenzione sul programma Energia Ambiente Clima del 2022, documento che definisce le priorità per affrontare la trasformazione energetica regionale. La neutralità tecnologica resta un principio guida: le pompe di calore sono centrali, ma bisogna considerare anche l’impatto sulla rete elettrica. Aumenti nella domanda rischiano di mettere sotto stress infrastrutture vecchie o insufficienti. Regione lombardia sta organizzando incontri con i distributori di energia per gestire queste criticità allo stesso tavolo con gli operatori.

I riscontri degli installatori e le richieste di approfondimento

Il feedback raccolto dopo il progetto ha mostrato come la formazione sia stata apprezzata e necessaria. Gli installatori chiedono più informazioni su aspetti tecnici, ma anche normativi e gestionali. La normativa “Case Green” che evolve continuamente necessita di essere monitorata da vicino. Servono chiarimenti sulla scelta dei refrigeranti ecologici e indicazioni pratiche per dialogare meglio con i clienti finali, chiarendo cosa aspettarsi in termini di resa e manutenzione.

Il valore della formazione continua

Il progetto ha aiutato gli operatori a comprendere la complessità delle tecnologie oggi disponibili, le quali richiedono un mix di competenze teoriche e pratiche, da aggiornare costantemente. L’Accademia Impiantisti si conferma luogo d’eccellenza per mettere in pratica quanto appreso, soprattutto per micro e piccole imprese che spesso facevano affidamento su metodologie tradizionali ormai superate.

Le prospettive future per le pompe di calore e l’impegno di cna milano

La necessità di incentivare l’adozione delle pompe di calore arriva anche dal presidente nazionale dei frigoristi CNA, Davide Corradini. Ha parlato di contributi statali come il Conto Termico 3.0, strumenti utili a sostenere imprese e utenti di fronte ai costi di formazione e acquisto di nuove attrezzature. L’attenzione all’aggiornamento professionale è centrale, perché queste tecnologie continueranno a diffondersi velocemente e gli impiantisti devono essere pronti.

CNA Milano continua a portare avanti un impegno concreto con progetti formativi e iniziative sul territorio. L’obiettivo è accompagnare le micro e piccole imprese in un percorso di sviluppo che tenga conto delle norme ambientali europee e degli obiettivi di sostenibilità. L’esperienza maturata in questo percorso dimostra come la formazione tecnica specifica rappresenti una leva imprescindibile per la transizione energetica del settore edilizio.