Un’operazione coordinata dalla Dda di Reggio Calabria ha smantellato una rete criminale dedita al traffico illegale di migranti provenienti dalla Turchia. L’indagine ha portato all’arresto di 25 persone e all’iscrizione nel registro degli indagati di altre 43, tutte coinvolte nell’organizzazione dei viaggi clandestini lungo la rotta del Mediterraneo orientale. Le attività illecite si sono concentrate sul territorio della provincia reggina, con un sistema ben strutturato che gestiva ogni fase della traversata.
L’operazione coordinata tra forze dell’ordine italiane e internazionali
L’indagine Medusa è stata condotta sotto la guida del procuratore capo Giuseppe Lombardo, con il supporto della Direzione nazionale antimafia e in collaborazione con agenzie internazionali come Eurojust, Interpol ed Europol. La polizia italiana, attraverso il Servizio Centrale Operativo e la Squadra Mobile di Reggio Calabria, ha eseguito le ordinanze cautelari emesse nei confronti dei sospetti trafficanti.
Le attività investigative hanno coinvolto anche il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia per tracciare i flussi finanziari legati al traffico. Grazie a questo lavoro congiunto sono stati individuati gli scafisti e i vertici delle quattro organizzazioni criminali che operavano sulla rotta turca verso l’Italia.
Ricostruzione degli sbarchi tra il 2017 e il 2022: oltre duemila migranti coinvolti
L’inchiesta ha ricostruito più di trenta sbarchi avvenuti tra il 2017 e il 2022 sulle coste italiane nella provincia di Reggio Calabria. In totale circa duemila persone sono state trasportate illegalmente su imbarcazioni spesso sovraffollate, principalmente barche a vela stipate oltre ogni limite.
Il viaggio partiva dai porti turchi ed era organizzato nei minimi dettagli dalle associazioni criminali per evitare controlli o intercettazioni da parte delle autorità marittime europee. Il giro d’affari stimato supera i dieci milioni di euro; questa cifra è stata calcolata analizzando centinaia transazioni economiche effettuate fra contatti esteri collegati alle reti criminali.
Profilo degli arrestati: cittadini georgiani ucraini turchi moldavi alla guida delle reti
Tra le persone arrestate figurano cittadini provenienti da Georgia, Ucraina, Turchia e Moldavia ritenuti responsabili del coordinamento logistico dei viaggi illegali via mare. Questi soggetti avevano creato un sistema complesso capace non solo d’organizzare gli imbarchi ma anche gestire pagamenti internazionali collegati al traffico umano.
Le autorità hanno disposto inoltre sequestri patrimoniali per un valore complessivo superiore ai tre milioni trecentomila euro riconducibili agli introiti derivanti dall’attività criminosa messa in luce dall’inchiesta Medusa. Il sequestro riguarda contanti ma anche beni mobili ed immobili utilizzati dalle organizzazioni per sostenere le proprie operazioni illegali lungo tutta la filiera del trasporto clandestino.
L’azione giudiziaria contro i flussi irregolari nel mediterraneo orientale
La vasta azione giudiziaria rappresenta uno sviluppo significativo nelle strategie adottate contro i flussi irregolari nel Mediterraneo orientale che continuano a interessare diverse aree geografiche collegate direttamente o indirettamente alla provincia reggina.