L’incendio esploso il 12 settembre 2024 in uno showroom di via Cantoni, che ha causato la morte di tre giovani cinesi, è al centro di un’indagine serrata. L’uomo accusato di aver appiccato le fiamme è il ventiseienne olandese Washi Laroo. Gli ultimi riscontri delle indagini hanno portato alla luce nuovi dettagli inquietanti, in particolare legati a un calzino trovato nei pressi della scena del crimine, che potrebbe avere un ruolo cruciale nella ricostruzione dell’accaduto.
Il calzino con tracce di benzina, un elemento chiave nelle indagini
Tra gli elementi raccolti nel corso degli accertamenti irripetibili disposti dal pm Luigi Luzi, un particolare ha catturato l’attenzione degli inquirenti: un calzino rinvenuto nelle immediate vicinanze del luogo dell’incendio. Le analisi hanno confermato la presenza di tracce di benzina sul tessuto, elemento che lo collega direttamente alla dinamica del rogo.
Le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza mostrano Washi Laroo mentre lascia cadere quel calzino in via Cantoni subito dopo aver appiccato l’incendio. Gli inquirenti ipotizzano che quel calzino sia stato probabilmente usato per maneggiare il liquido infiammabile, forse come un dispositivo improvvisato per evitare il contatto diretto con la benzina o per accelerare la diffusione delle fiamme.
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Il ruolo di questo oggetto diventa quindi centrale nell’accusa nei confronti di Laroo. Non solo testimonia il gesto materiale dell’incendio, ma incastra il ragazzo in un quadro più ampio che coinvolge modalità precise di azione. La scoperta di un calzino impregnato di benzina consente di stringere il cerchio delle prove contro di lui, rafforzando l’ipotesi di una volontà deliberata dietro il rogo.
La fase degli accertamenti irrepetibili tra ostacoli e difficoltà
Gli accertamenti irripetibili, fondamentali per acquisire prove dirette, si sono conclusi senza la collaborazione completa di Washi Laroo. Il ragazzo, detenuto nei Paesi Bassi, non ha scelto un consulente tecnico per assisterlo durante le verifiche. La Procura italiana ha dovuto destreggiarsi anche tra diversi ostacoli burocratici legati al trasferimento temporaneo dell’indagato.
Nonostante ripetute richieste tramite il ministero della Giustizia, le autorità olandesi hanno sempre negato la possibilità di trasferire Laroo in Italia per sottoporlo direttamente agli accertamenti. Il motivo addotto dalle autorità di Amsterdam è la presunta “inumana” condizione delle carceri italiane. Questa decisione ha reso più complesso procedere e ha costretto la Procura a notificare gli atti attraverso un legale nominato in Italia.
L’assenza del diretto coinvolgimento di Laroo durante gli accertamenti non ha però impedito alla Procura di gestire il procedimento con i mezzi disponibili, portando a compimento le analisi e consolidando le prove a suo carico. Le difficoltà con l’Olanda, ritenute un ostacolo dalla magistratura italiana, si aggiungono all’intreccio delle responsabilità che coinvolgono altre due persone detenute in Italia.
I mandanti cinesi e le prossime mosse processuali
La Procura ha già individuato due presunti mandanti dell’incendio: Yijie Yao e Bing Zhou, entrambi di nazionalità cinese e attualmente in carcere. Le indagini li indicano come coloro che avrebbero dato istruzioni per compiere il rogo, collegandoli direttamente agli eventi tragici di via Cantoni.
Bing Zhou ha avanzato la richiesta di essere interrogato dal pm Luigi Luzi. Questo passaggio sarà importante per chiarire la sua posizione e capire se intende collaborare o fornire una versione dei fatti. Al momento, entrambi i sospettati restano in custodia cautelare.
Il procedimento verso il rinvio a giudizio
A breve, la Procura chiederà l’immediato rinvio a giudizio per Washi Laroo e per i due cinesi, per meglio definire in aula le responsabilità. L’intero procedimento si muove verso una fase cruciale, destinata a portare un confronto serrato tra accuse e difese.
Il caso di via Cantoni resta uno degli episodi più drammatici della cronaca recente, con un cammino giudiziario che sta scoprendo via via dettagli sconcertanti sulla dinamica dell’incendio e sulle motivazioni che hanno portato alla tragedia.