Il 26 luglio a Firenze torna accessibile al pubblico una sala storica di Palazzo Vecchio. L’occasione è la festa di Sant’Anna, patrona della città, evento che richiama un episodio significativo del passato fiorentino. Tra le opere esposte spicca un affresco staccato attribuito all’Orcagna, realizzato nella metà del Trecento e legato a un importante momento di rivolta popolare. La riapertura vuole far incontrare arte, storia e tradizione in un percorso unico nel cuore di Firenze.
La rivolta contro Gualtieri Di Brienne: il legame tra storia e devozione a Sant’Anna
Nel 1343 la città di Firenze assistette a un evento che avrebbe segnato la sua storia e la sua devozione religiosa. Gualtieri di Brienne, duca d’Atene e signore angioino oppressivo, fu cacciato da Palazzo Vecchio dagli stessi cittadini. La sollevazione iniziò nel giorno della festa liturgica di Sant’Anna, madre della Vergine Maria, giorno che viene riconosciuto come decisivo per il successo della rivolta.
Secondo le cronache dell’epoca, i fiorentini attribuirono l’esito della rivolta all’intervento miracoloso di Sant’Anna, che da allora venne eletta a protettrice della città. Questa vicenda conferì alla figura della santa un ruolo civile oltre che religioso, creando un legame stretto tra la fede popolare e l’identità politica fiorentina. Proprio in questa atmosfera nacquero le tradizioni di omaggio e ringraziamento rivolte alla santa, riconosciuta come baluardo della città contro la tirannia.
L’affresco conservato oggi in Palazzo Vecchio raffigura in chiave allegorica l’episodio: Gualtieri di Brienne viene rappresentato in fuga, dunque sconfitto non solo militarmente ma anche simbolicamente, in quella scena che testimonia la rivolta e la liberazione maturata sotto la protezione di Sant’Anna.
Una testimonianza artistica rara e significativa dell’epoca trecentesca
L’affresco presente nella sala riaperta è attribuito all’Orcagna, artista fiorentino molto attivo nella prima metà del XIV secolo. Databile tra il 1343 e il 1349, questo pezzo è considerato una testimonianza iconografica rara. L’opera proviene dall’antico carcere delle Stinche, un luogo che da secoli rappresenta una parte importante della storia di Firenze, oggi quasi scomparso nel tessuto urbano.
L’affresco è staccato dalla parete originaria per essere conservato e valorizzato nel museo di Palazzo Vecchio. La scena riprodotta rinvia a un momento storico preciso e lo fa in forma allegorica, situazione frequente nell’arte di quel periodo per comunicare eventi e messaggi con un linguaggio simbolico.
Il restauro e la conservazione dell’affresco hanno permesso di salvaguardare un documento artistico e storico che oggi può essere osservato in modo più diretto grazie alla riapertura della sala. Questo spazio museale offre l’occasione di approfondire il legame tra eventi civici, devozione religiosa e rappresentazione artistica, tracciando un percorso che unisce arte e cronaca trecentesca.
Le celebrazioni contemporanee della festa di Sant’Anna a Firenze
Nel passato, ogni 26 luglio, giorno della festività di Sant’Anna, la popolazione fiorentina si radunava per celebrare la santa con offerte di ceri e denaro davanti alla sua immagine nella chiesa di Orsanmichele. Le bandiere delle Arti, le corporazioni artigiane della città, decoravano la zona per rendere omaggio alla protettrice durante la celebrazione.
Questo rituale, radicato nella tradizione secolare, è stato ripreso in tempi recenti per mantenere viva la memoria storica e il senso di comunità legato alla figura di Sant’Anna. In occasione della riapertura della sala con l’affresco, il programma include un corteo storico che partirà da piazza Signoria, farà tappa sul sagrato del Duomo e si concluderà ad Orsanmichele con la consegna del cero all’altare dedicato alla santa.
La rievocazione coinvolgerà cittadini e turisti, sottolineando come la passione per la propria storia e le antiche usanze continui a rivivere nella vita culturale fiorentina, unendo passato e presente in un percorso accessibile a tutti.
Visite guidate e percorsi esclusivi per conoscere angoli nascosti di Palazzo Vecchio
Per la riapertura della sala è previsto un calendario di visite guidate condotte da Muse, che permetteranno ai visitatori di scoprire aspetti insoliti e poco conosciuti di Palazzo Vecchio. Le visite sono fissate alle ore 10.30, 12.00, 15.00 e 16.30, offrendo l’opportunità di percorrere la scala segreta costruita da Gualtieri di Brienne.
Il tragitto conduce negli spazi del Mezzanino, dove si trova oggi la donazione Loeser, collezione di grande interesse storico e artistico. Qui i visitatori ricevono un’introduzione alla sala contenente l’affresco, un ambiente significativo che torna a far parte del percorso pubblico del museo dopo un lungo periodo di inaccessibilità.
Questa iniziativa permette di ampliare il racconto su Palazzo Vecchio mettendo in luce angoli solitamente chiusi al pubblico e rafforzando il legame tra i resti architettonici e la storia documentata nell’arte e negli eventi cittadini. Firenze svela così un volto curioso e profondo grazie a questi appuntamenti esclusivi.
Ultimo aggiornamento il 22 Luglio 2025 da Andrea Ricci