La linea ferroviaria Faentina, interrotta dopo i gravi danni causati dall’ondata di maltempo del marzo 2023, si prepara a tornare operativa nel tratto iniziale. Il governatore della Toscana Eugenio Giani ha effettuato un sopralluogo urgente in Alto Mugello per verificare lo stato dei lavori di ripristino condotti da Rfi. I cantieri sono attivi su più fronti con investimenti significativi per recuperare la funzionalità della ferrovia e garantire nuovamente il collegamento tra le località interessate.
Sopralluogo del governatore giani e stato dei lavori sul tratto faentino
Il 2025 vede una fase cruciale nei lavori di riparazione sulla linea ferroviaria Faentina, danneggiata gravemente dal maltempo del 14 e 15 marzo dello scorso anno. Eugenio Giani ha visitato personalmente l’area dell’Alto Mugello, insieme al sindaco di Marradi Tommaso Triberti e ai tecnici di Rfi, per monitorare i progressi delle opere. Durante il sopralluogo è stata possibile una valutazione diretta delle condizioni lungo la tratta da Ronta a Marradi.
I cantieri aperti sono circa venti, distribuiti lungo tutto il percorso fino a Marradi. Finora sono stati spesi circa cinque milioni sui dieci stanziati dalla Regione Toscana per questa prima fase degli interventi. L’obiettivo principale è rimettere in funzione la ferrovia che collega diverse comunità montane con Firenze e altre zone limitrofe.
Il governatore ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto finora, evidenziando come le opere già realizzate siano molteplici e impegnative dal punto di vista tecnico. La presenza sul posto ha permesso anche di identificare alcune criticità ancora aperte che richiedono attenzione particolare nei prossimi mesi.
Investimenti complessivi e cantieri attivi tra marradi e faenza
Oltre alla tratta toscana da Ronta a Marradi, altri cantieri sono attivi nella parte emiliano-romagnola tra Marradi e Faenza dove si stanno affrontando ulteriori danni causati dagli stessi eventi atmosferici eccezionali del 2023. Qui gli investimenti raggiungono cifre importanti: si parla infatti di circa sessanta milioni destinati al ripristino completo dell’infrastruttura ferroviaria.
Gli interventi previsti comprendono anche la ricostruzione o consolidamento strutturale dei ponti più compromessi lungo la linea appenninica. In particolare due ponti vicino a Marradi mostrano segni evidenti di debolezza strutturale tali da richiedere probabilmente una nuova costruzione piuttosto che semplicemente un restauro.
Questi lavori comportano inevitabilmente ritardi parziali nell’attivazione completa della tratta verso Faenza; tuttavia è previsto che entro l’autunno venga garantito almeno un servizio sostitutivo efficiente tramite mezzi pubblici nelle aree ancora non raggiunte dai treni.
Priorità regionali: restituire rapidamente i collegamenti essenziali ai cittadini
La Regione Toscana sta coordinando gli sforzi con Rfi ma anche con la Città Metropolitana per assicurarsi che i collegamenti stradali danneggiati vengano sistemati rapidamente insieme alla ferrovia stessa. La riapertura parziale prevista entro fine settembre o primi giorni d’ottobre riguarda soprattutto il segmento più delicato dell’attraversamento appenninico fra Crespino del Lamone fino alle porte di Borgo San Lorenzo.
Il ritorno alla normalità rappresenta un passo fondamentale non solo per facilitare gli spostamenti quotidiani ma anche perché consente alle comunità locali coinvolte nel territorio montano dell’Alto Mugello una maggiore accessibilità ai servizi principali ed economici esterni.
Giani ha voluto rimarcare come questo impegno sia frutto sia dei fondi commissariale stanziati dopo l’alluvione sia dello sforzo costante degli enti coinvolti nel recupero rapido delle infrastrutture colpite dalla calamità naturale senza perdere tempo prezioso durante questi mesi crucialissimi post emergenza.