A Le Piastre, piccolo borgo sull’Appennino pistoiese, si è appena chiusa la 49ª edizione del Campionato italiano della Bugia. Una festa ormai storica, che ogni anno porta in Toscana storie fuori dal comune. Nel 2025 il racconto vincente ha saputo toccare le corde dell’animo, intrecciando fantasia e umanità. Il titolo di “bugiardo più bravo” è andato a Giovanni Tommasi, che ha emozionato pubblico e giuria con una favola tanto inventata quanto vera nel suo significato.
La favola che fa parlare i silenzi: la scuola magica di Didi
Al centro del racconto c’è Didi, un bambino autistico non verbale, nipote dell’autore. La storia si svolge in una scuola immaginaria, un luogo speciale dove si insegnano materie fuori dal comune, come “filosofia del castagno” o “teoria e pratica dell’invisibilità”. Qui, proprio qui, Didi riesce a trovare la voce e a parlare, rompendo il silenzio che lo accompagna nella vita reale.
Il racconto gioca con il tema della bugia a scuola, ma lo fa con una leggerezza che mescola realtà e fantasia. L’ambientazione è la provincia toscana, con i suoi paesaggi e la natura che circonda i personaggi. Nonostante sia frutto dell’immaginazione, la storia ha scosso i presenti, dimostrando come una bugia ben costruita possa raccontare speranze, affetti, legami veri. Così Giovanni Tommasi si è aggiudicato il Bugiardino d’Oro, il premio per il miglior bugiardo d’Italia.
Piccoli talenti e grandi sorrisi: gli altri premi
Tra i più giovani, a spuntarla è stata Marianna Nesti, quasi dieci anni, di Cutigliano. La sua bugia semplice e genuina ha convinto la mamma che quel “libro aperto” che la bambina osservava per ore fosse un testo scolastico, mentre in realtà si trattava di un monte vicino a casa loro. Per questo le è andato il premio dedicato alla memoria della giornalista Lucia Prioreschi, offerto dal quotidiano Il Tirreno. Anche lei, come il vincitore assoluto, ha scelto il tema della bugia legata alla scuola.
Un premio speciale è stato assegnato a Elia Begliomini, il partecipante più piccolo, con meno di due anni, che ha conquistato il riconoscimento per la presentazione più originale, intitolato a Giancarlo Zampini e offerto da La Nazione. Per quanto riguarda il tema tradizionale della bugia, il premio “Luciano Corsini” è finito a Luigi Grechi De Gregori, di Foligno. Questi premi raccontano la varietà dei modi con cui si può giocare e costruire la fantasia.
Dario Ballantini e il futuro di Le Piastre: nasce lo Spazio Bugia
La serata si è svolta sotto la guida di Fausto Livi e Ilaria Belli. Momento clou è stata la laurea honoris causa conferita a Dario Ballantini dall’Accademia della Bugia. L’attore, celebre per aver interpretato Valentino con un’abilità tale da ingannare quasi tutta Italia per 300 giorni, è stato celebrato per la sua capacità di dare vita a personaggi falsi con maestria e ironia.
Il rettore dell’Accademia, Emanuele Begliomini, ha poi annunciato la nascita dello Spazio Bugia, un ex cinema nel cuore di Le Piastre destinato a diventare un centro culturale e creativo. L’inaugurazione è prevista per il prossimo anno e il luogo sarà aperto alla comunità, un modo per tenere viva la tradizione della bugia come forma d’arte e divertimento.
Il Campionato italiano della Bugia continua così a essere un appuntamento unico, capace di far ridere e riflettere, accendendo ogni anno racconti che, anche se inventati, parlano forte alla realtà.
Ultimo aggiornamento il 3 Agosto 2025 da Andrea Ricci