L’11 agosto 1944 resta una data che ha cambiato il volto di Firenze. Quel giorno la città fu liberata dalle truppe naziste, e a segnalarlo fu il rintocco della Martinella, la campana sulla Torre di Arnolfo a Palazzo Vecchio. A farla suonare fu un vigile del fuoco, Franco Budini, che salì sulla torre per dare la notizia ai cittadini: i tedeschi stavano lasciando la città. Nel 2025, il comando provinciale dei vigili del fuoco ha voluto ricordare quell’evento con una cerimonia in piazza dell’Unità d’Italia.
Franco Budini e il suono che cambiò Firenze
Franco Budini, vigile del fuoco, compì un gesto semplice ma carico di significato nel tardo pomeriggio dell’11 agosto 1944. Firenze stava per liberarsi dall’occupazione nazista. Budini si arrampicò sulla Torre di Arnolfo, il punto più alto di Palazzo Vecchio, e fece suonare la Martinella, la campana che da sempre scandisce la vita della città. Quel suono fu un messaggio chiaro: “l’incubo dell’occupazione stava per finire.”
Non era solo un segnale acustico, ma un richiamo alla speranza e alla voglia di tornare alla normalità. Budini, impegnato nel suo lavoro quotidiano, si ritrovò protagonista di un momento storico. Quel gesto si inserisce nella lunga tradizione fiorentina di segnali pubblici, che comunicano, avvertono, celebrano.
L’anniversario in piazza dell’Unità D’Italia
L’11 agosto 2025, il comando provinciale dei vigili del fuoco di Firenze ha partecipato alla commemorazione in piazza dell’Unità d’Italia. La cerimonia ha ricordato quel giorno di liberazione, mettendo al centro la figura di Budini e il suono della Martinella. Autorità locali e vigili del fuoco si sono ritrovati per rendere omaggio a chi, con il proprio impegno, ha contribuito a liberare la città.
Il suono della Martinella ha dato il via a una serie di eventi dedicati alla Liberazione di Firenze. La piazza scelta non è casuale: è un luogo simbolo, nel cuore della città, da sempre teatro di momenti legati alla memoria e all’identità civica. Tra discorsi, testimonianze e momenti di silenzio, si è ricordato chi ha vissuto quegli anni difficili e chi ha lottato per restituire a Firenze la sua libertà.
La Martinella, un segnale che parla alla città
La Martinella ha da sempre un ruolo speciale nella tradizione fiorentina. Originariamente serviva a segnare il passare delle ore, ma anche a lanciare allarmi o festeggiare eventi importanti. Durante la Seconda guerra mondiale, il suo suono per annunciare la fine dell’occupazione nazista ha assunto un valore ancora più profondo: “un mix di tensione e sollievo.”
Col tempo, la Martinella è diventata un simbolo della memoria collettiva. Rievocare l’11 agosto significa ricordare quel momento preciso in cui quella campana annunciò la liberazione e la rinascita della città. Ancora oggi, le campane della torre mantengono questo ruolo, tenendo viva la memoria di un passato che continua a parlare al presente.
L’azione di Budini si inserisce in questa lunga storia di segnali pubblici che parlano direttamente ai cittadini, portando notizie importanti con mezzi semplici ma efficaci. La Martinella non è solo un suono, ma un legame tra passato e presente, tra storia e memoria viva di Firenze.
Ultimo aggiornamento il 11 Agosto 2025 da Davide Galli