Nei pronto soccorso principali della Toscana sarà presto introdotta una nuova figura di supporto, i cosiddetti ‘facilitatori‘. Questi operatori faranno da ponte tra pazienti, familiari e personale sanitario per rendere più fluida la comunicazione, ridurre le tensioni e favorire un clima più sereno durante i momenti di affollamento. A spiegare i dettagli del progetto è stato Simone Bezzini, assessore al diritto alla salute della Regione Toscana, durante una conferenza stampa tenutasi a Firenze.
Ruolo e funzioni dei facilitatori nei pronto soccorso toscani
I facilitatori non saranno operatori sanitari, ma figure dedicate esclusivamente a migliorare l’accoglienza e il dialogo all’interno dei pronto soccorso maggiormente frequentati della regione. In questi ambienti caratterizzati da grande pressione, specie nei momenti di forte afflusso, capita che nascano incomprensioni o tensioni tra pazienti, familiari e medici o infermieri. L’obiettivo di tali professionisti sarà intervenire come mediatori per spiegare procedure, fornire informazioni chiare e attenuare le possibili situazioni conflittuali.
Questi facilitatori saranno presenti soprattutto nei contesti più affollati dove l’attesa può prolungarsi e la frustrazione delle persone aumentare. La loro presenza sarà un tassello pensato per migliorare la qualità dell’esperienza al pronto soccorso, aiutando a gestire i flussi di utenti in modo più umano e ordinato. Si tratta di un intervento che punta a salvaguardare anche la sicurezza di chi lavora in prima linea nelle strutture sanitarie.
Tempistiche e modalità di avvio del progetto in toscana
Secondo Bezzini, l’attivazione di questa nuova figura inizierà nelle prossime settimane, anche se per un pieno dispiegamento del progetto si prevedono più fasi che si estenderanno tra il 2025 e il 2026. Prima di tutto servirà un lavoro di reclutamento, formazione e organizzazione operativo, necessari alla preparazione adeguata di questi facilitatori che dovranno operare in situazioni complesse e sensibili.
Il percorso prevede la selezione di personale proveniente da ambiti non sanitari, con competenze di mediazione e comunicazione, ma anche conoscenze sugli aspetti della sicurezza nei luoghi di lavoro. Il progetto è sostenuto con fondi specifici derivanti dalle sanzioni amministrative, risorse vincolate al miglioramento della sicurezza sul lavoro, anziché attraverso il Fondo Sanitario Nazionale.
Finanziamenti, origine fondi e implicazioni sulla sicurezza del personale
È importante sottolineare che il finanziamento per i facilitatori non impegna il budget ordinario della sanità, ma utilizza fondi provenienti dalle sanzioni legate alla sicurezza negli ambienti lavorativi. In questo modo la Regione Toscana punta a intervenire su un nodo critico che riguarda non solo l’utenza ma anche il personale impegnato. In effetti, negli ultimi anni si è registrato un aumento delle aggressioni contro operatori sanitari, situazione che solleva l’attenzione sull’esigenza di protezione e strumenti di prevenzione.
Bezzini ha ricordato come molte delle misure di sicurezza in ospedale affondino nella necessità di contenere proprio i rischi di episodi aggressivi. L’introduzione di facilitatori si colloca in questo contesto, fungendo da elemento di distensione e prevenzione potenziale dei conflitti che possono degenerare. Di conseguenza, l’iniziativa ha anche un impatto sull’ambiente di lavoro per medici, infermieri e operatori che si trovano a gestire quotidianamente situazioni ad alta pressione emotiva.
Richiesta di maggiori risorse per la sanità pubblica e il personale
Durante la conferenza, Bezzini ha sottolineato la necessità di maggiori investimenti nel personale sanitario. Ha ribadito la richiesta alla politica nazionale di aumentare i finanziamenti destinati alla sanità pubblica e di eliminare i limiti legati ai tetti di spesa del personale. “Solo così sarà possibile rispondere efficacemente ai bisogni reali dei cittadini, potenziare le nuove strutture territoriali di assistenza e ridurre le liste d’attesa che penalizzano l’accesso ai servizi.”
Il rafforzamento dell’organico sanitario rimane una priorità per migliorare i servizi, anche al di là del progetto facilitatori. Più operatori e risorse permetterebbero di offrire assistenza con tempistiche più contenute e qualità più alta, oltre a sostenere l’introduzione di figure di supporto dedicate. La Toscana resta attenta all’evoluzione della situazione, in attesa di risposte concrete da parte del governo centrale per rendere sostenibile il sistema pubblico in tutte le sue articolazioni.
Ultimo aggiornamento il 16 Luglio 2025 da Luca Moretti