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Gestore di appartamenti a Firenze sotto accusa per 250mila euro di imposta di soggiorno non versata

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Gestore a Firenze indagato per mancato versamento dell’imposta di soggiorno. - Unita.tv
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Il Comune di Firenze ha segnalato un caso di evasione dell’imposta di soggiorno che coinvolge il gestore di più appartamenti destinati a turisti. Le indagini, condotte dalla Polizia municipale in collaborazione con la direzione risorse finanziarie, hanno rilevato significative omissioni nel versamento delle somme riscosse dai turisti. La vicenda riguarda un arco temporale che va dal settembre 2022 al dicembre 2024 e mette in luce modalità di gestione che hanno eluso il pagamento di imposte per circa 250mila euro.

Le modalità dell’evasione scoperta negli appartamenti turistici

Gli agenti del reparto antievasione della Polizia municipale hanno riscontrato che il gestore prendeva regolarmente l’imposta di soggiorno dai turisti che alloggiavano nei suoi appartamenti, ma non versava tali importi al Comune. L’omissione non è sporadica: per ben 28 mesi consecutivi, dal settembre 2022 a dicembre 2024, il gestore non ha comunicato il numero reale degli ospiti. In quei mesi non risultano dichiarati ricavi né è stata effettuata alcuna transazione di imposta di soggiorno, nonostante gli appartamenti fossero pubblicizzati su portali online specializzati frequentati da turisti nazionali e internazionali.

Questa situazione prevede una violazione della normativa fiscale vigente, che obbliga chi ospita turisti a incassare e successivamente versare al Comune l’imposta dovuta. La mancata comunicazione riguarda dunque sia la somma che l’effettivo numero di persone alloggiate, barriera fondamentale per il calcolo corretto delle tasse da riversare al Comune.

Sottostima della capacità ricettiva come strumento per eludere tasse

Un altro aspetto rilevante emerso dalle indagini riguarda la dichiarazione della capacità ricettiva degli appartamenti. Il gestore ha fornito informazioni falsate, indicandola molto più bassa rispetto alla capacità reale. Nei documenti ufficiali la struttura è risultata in grado di ospitare 38 persone mentre, di fatto, arrivava a contenere fino a 82 posti letto.

Questa sottostima nasconde un intento chiaro: in vista di eventuali controlli l’affittuario avrebbe potuto giustificare una riduzione delle imposte dichiarando una ricettività inferiore, limitando così la cifra da versare alle casse comunali. Palazzo Vecchio interpreta questa strategia come un tentativo di evitare almeno metà dei pagamenti dovuti.

Se i calcoli risultano corretti, l’azione della direzione risorse finanziarie porterà al recupero di una somma stimata in circa 250mila euro, cioè quanto non versato in modo illegittimo negli anni indicati.

L’impegno istituzionale per contrastare evasione e abusivismo

Le autorità locali sottolineano l’importanza dei controlli fiscali eseguiti dalla Polizia municipale e dagli uffici finanziari. L’assessore alla Polizia Municipale Andrea Giorgio e quello allo Sviluppo economico e Turismo Jacopo Vicini hanno evidenziato come l’evasione sulle imposte penalizzi non solo il Comune ma soprattutto i cittadini e gli operatori economici che rispettano le regole.

Il confronto diretto con questi comportamenti mira a tutelare la concorrenza tra le imprese regolari, oltre a garantire a chi soggiorna in città, turisti inclusi, un livello adeguato di qualità e regolarità dei servizi offerti.

Il lavoro della Polizia municipale continuerà con verifiche più diffuse e coordinate con altre istituzioni e forze di polizia. Questo approccio rafforza la volontà dell’amministrazione nel monitorare e sanzionare fenomeni di evasione fiscale e di abusivismo, considerando essenziale il ruolo della trasparenza per il settore ricettivo e per l’immagine di Firenze come meta turistica.

Ultimo aggiornamento il 22 Luglio 2025 da Davide Galli

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Davide Galli

Davide Galli scrive per capire, non solo per raccontare. Blogger dallo stile asciutto e riflessivo, attraversa i temi di cronaca, politica, attualità, spettacolo, cultura e salute con uno sguardo mai convenzionale. Nei suoi articoli c’è sempre una domanda aperta, un invito a leggere tra le righe e a non fermarsi alla superficie.

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