Dodici ore di intervento a Pisa per rimuovere infezione grave dopo operazione vertebrale fuori regione

Intervento di 12 ore a Pisa per rimuovere grave infezione post-operatoria vertebrale. - Unita.tv

Elisa Romano

1 Settembre 2025

Un’operazione chirurgica di lunga durata ha salvato la vita a una paziente colpita da una spondilodiscite jatrogena, insorta dopo un precedente intervento neurochirurgico di correzione della colonna vertebrale eseguito in un’altra regione. L’Azienda ospedaliero universitaria pisana ha coordinato un intervento complesso durato circa dodici ore, con la partecipazione di una squadra di specialisti di diverse discipline. La paziente sta ora recuperando autonomia dopo la rimozione delle protesi infette e la ricostruzione vertebrale.

Infezione grave dopo intervento vertebrale: spondilodiscite jatrogena e peggioramento del quadro clinico

Il problema si è manifestato dopo un intervento chirurgico di correzione della colonna vertebrale effettuato fuori regione. Dopo alcuni mesi, la paziente ha iniziato a soffrire di dolori intensi nella zona dorso-lombare, difficoltà nella deambulazione e nel mantenere la posizione eretta, accompagnati da febbre alta. Gli esami diagnostici hanno evidenziato un’infezione grave alla colonna vertebrale, con la presenza di più focolai di spondilodiscite, una patologia che interessa i dischi intervertebrali e le vertebre adiacenti. Nel suo caso, la spondilodiscite era definita “iatrogena”, cioè conseguente a un intervento medico, una complicanza particolarmente difficile da trattare. Il tessuto osseo vertebrale aveva subito una sorta di “autodigestione” causata dalla progressiva colonizzazione batterica, con rischi elevati per la stabilità della colonna e per la salute generale della paziente.

Gestione complessa e scelta dell’intervento a Pisa con équipe multidisciplinare

La paziente ha consultato diversi centri in Italia, senza trovare una soluzione definitiva. L’unica opzione possibile era la rimozione delle protesi infette, fonte dell’infezione, seguita dalla ricostruzione della colonna vertebrale compromessa. Questo tipo di intervento richiede competenze che coinvolgono più specialità mediche, dalla neurochirurgia all’infettivologia, passando per la chirurgia d’urgenza e la riabilitazione. L’Aoup di Pisa ha organizzato l’operazione, tra le più complesse in ambito neurochirurgico. L’équipe comprendeva neurochirurghi, chirurghi d’urgenza, anestesisti-rianimatori, neuroradiologi, infettivologi e riabilitatori, oltre a infermieri e personale tecnico specializzato. Ogni professionista ha svolto un ruolo preciso per garantire sicurezza durante l’intervento e un percorso di recupero efficace.

Intervento chirurgico di dodici ore: rimozione protesi infette e ricostruzione in titanio

L’operazione è durata oltre dodici ore, durante le quali sono state rimosse le vertebre infette e le protesi precedenti. Successivamente, la colonna vertebrale è stata ricostruita con protesi in titanio, materiale scelto per la sua compatibilità con il corpo umano, resistenza e capacità di sostenere il peso meccanico della colonna. La rimozione delle protesi era necessaria per eliminare la fonte dell’infezione, evitando la sua diffusione e prevenendo complicanze gravi come sepsi o paralisi. La ricostruzione ha riportato stabilità e funzionalità alla struttura ossea, migliorando la qualità di vita della paziente. Il lavoro coordinato dell’équipe ha permesso di seguire ogni fase dell’intervento e del post-operatorio, riducendo i rischi e favorendo la ripresa.

Recupero post-operatorio e autonomia restituita alla paziente

Dopo alcuni mesi dall’intervento, la paziente ha ripreso a camminare senza assistenza e ha riconquistato una vita autonoma. Le terapie riabilitative hanno sostenuto il recupero della forza muscolare e della mobilità. Questo risultato dimostra come un approccio integrato in strutture specializzate possa affrontare quadri clinici complessi che altrove non avevano trovato risposta. Il caso evidenzia l’importanza di centri con équipe multidisciplinari in grado di gestire infezioni vertebrali post-chirurgiche che possono mettere a rischio la salute o la vita. Il monitoraggio costante e l’assistenza coordinata hanno contribuito a evitare ricadute e a garantire una stabilità duratura. La qualità della vita della paziente è migliorata significativamente rispetto alla fase acuta dell’infezione.

L’esperienza di Pisa conferma il valore di centri con competenze specifiche e lavoro di squadra per affrontare interventi chirurgici complessi e una gestione clinica attenta.

Ultimo aggiornamento il 1 Settembre 2025 da Elisa Romano