La 96ª edizione del premio letterario Viareggio-Rèpaci ha incoronato Diego De Silva come vincitore nella categoria narrativa. L’annuncio è arrivato nella serata di piazza Mazzini, dove l’autore ha ritirato il prestigioso riconoscimento per il suo libro “I titoli di coda di una vita insieme“, pubblicato da Einaudi. La cerimonia ha confermato ancora una volta il valore del premio, che resta una delle vetrine più importanti della cultura letteraria italiana, capace di mettere sotto i riflettori sia talenti affermati sia opere di spessore.
Diego De Silva premiato dopo venticinque anni di carriera
Il premio Viareggio-Rèpaci è andato a Diego De Silva per il suo ultimo romanzo, un libro che parla di vita e tempo vissuto. L’ha annunciato Paolo Mieli, presidente della giuria, che ha messo in luce l’importanza dell’opera. De Silva, già finalista nel 2001 come esordiente, ha alle spalle una carriera lunga venticinque anni e quattordici libri pubblicati. Il premio, in questo senso, è anche un riconoscimento a un percorso che affonda le radici nelle sue prime esperienze letterarie. L’autore ha definito questo romanzo «il più carico di vissuto» tra tutti i suoi lavori, un dettaglio che sembra aver pesato nella scelta della giuria.
Il libro, edito da Einaudi, si distingue per il modo intenso in cui affronta la memoria e i ricordi condivisi in una vita insieme. De Silva conferma qui la sua capacità di raccontare storie intime usando un linguaggio semplice e diretto, risultato di un percorso di scrittura maturato nel tempo. Questa vittoria segna un momento importante, che ribadisce uno stile narrativo coerente e capace di coinvolgere lettori di ogni età.
Premio Viareggio-Rèpaci, un ponte tra generazioni e visioni
Paolo Mieli ha sottolineato il ruolo del premio come luogo d’incontro tra generazioni, stili e modi diversi di guardare il mondo. Il Viareggio-Rèpaci resta uno spazio aperto al confronto e alla crescita culturale, impegnato a mantenere questa funzione anche di fronte alle nuove sfide del presente. L’edizione 2025 ha confermato un alto livello delle opere in gara, apprezzate per originalità e profondità.
Secondo Mieli, gli autori in concorso hanno saputo intrecciare i loro racconti con le urgenze sociali del momento, mettendo in luce le molte sfaccettature della realtà di oggi. Questo aspetto è uno dei punti di forza del premio, che riesce a valorizzare la tradizione letteraria italiana senza rinunciare a sguardi freschi e innovativi. La manifestazione di Viareggio si conferma così un appuntamento imprescindibile per il panorama culturale nazionale, capace di stimolare il dibattito e di premiare opere di qualità.
Gli altri protagonisti e i premi speciali della serata
La serata del 96° premio Viareggio-Rèpaci ha visto salire sul palco anche altri autori finalisti nella narrativa, come Dario Buzzolan con “Baracca e Burattini” e Massimiliano Governi con “Il pronipote di Salgari” . Entrambi hanno portato contributi significativi, a conferma della ricchezza della selezione.
Sono stati consegnati anche i premi per poesia e saggistica. Mariangela Gualtieri ha vinto per la poesia con “Ruvido umano” , una raccolta apprezzata per la sua forza espressiva e intensità. Il premio per la saggistica è andato a Ernesto Galli della Loggia con “Una capitale per l’Italia” , un testo che offre un’analisi storica e politica sul ruolo di Roma nel contesto nazionale.
Durante la cerimonia sono stati assegnati anche premi speciali. Paulina Spiechowicz ha ricevuto il premio Internazionale per il suo contributo culturale oltre confine. Alessandra Sardoni è stata premiata per il lavoro giornalistico, riconosciuto per profondità e qualità. Sofia Assante ha conquistato il premio Opera prima, segnalando un esordio di rilievo nel panorama letterario. Questi riconoscimenti mostrano la varietà di talenti premiati e la ricchezza di voci che animano la cultura italiana.
Ultimo aggiornamento il 26 Luglio 2025 da Elisa Romano