Nella zona centrale di Firenze è stata avvistata una chiazza di idrocarburi sull’Arno, tra il ponte da Verrazzano e il ponte di San Niccolò. Le autorità locali si sono mobilitate rapidamente per contenere la contaminazione e individuare le cause dello sversamento. La situazione ha richiesto un’azione coordinata tra vigili del fuoco, protezione civile e tecnici ambientali.
La scoperta della chiazza e le prime misure di intervento
Il ritrovamento della macchia oleosa sul fiume Arno è avvenuto nel tardo pomeriggio, quando il personale della polizia municipale ha segnalato la presenza agli enti competenti. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco insieme ai tecnici di Arpat, l’agenzia regionale per la protezione ambientale, e a Publiacqua, l’azienda che gestisce il servizio idrico locale. Le squadre della Protezione civile, coordinate dalle autorità cittadine, hanno infine avviato le azioni necessarie per limitare la diffusione dello sversamento lungo il corso d’acqua.
La vicesindaca di Firenze, Paola Galgani, e l’assessora alla Protezione civile, Laura Sparavigna, hanno seguito in prima persona l’evolversi degli eventi. Hanno confermato l’attivazione di un sistema per impedire che la chiazza scivoli a valle, contenendola attraverso strutture temporanee sulle acque del fiume.
Misure operative per contenere la contaminazione nell’alveo del fiume
L’intervento principale ha riguardato l’installazione di una barriera galleggiante all’altezza dell’alveo sotto lungarno Pecori Giraldi. Questa barriera, montata da riva a riva, funge da diga per fermare la chiazza di idrocarburi e limitare la sua estensione nei tratti a valle. La manovra è stata coordinata dalle squadre della Protezione civile, che hanno portato sul posto attrezzature specializzate e personale addestrato.
Contestualmente, la presenza di operatori tecnici ha assicurato un monitoraggio costante dell’ambiente circostante, per valutare i possibili effetti sull’ecosistema fluviale. Inoltre, sono state attivate comunicazioni verso le attività economiche presenti lungo le sponde, con particolare attenzione ai circoli sportivi e alle imprese che utilizzano il fiume per le proprie attività.
Accertamenti in corso sulle cause e sull’origine dello sversamento
L’origine della chiazza di idrocarburi sull’Arno rimane al momento sconosciuta. Le autorità cittadine hanno disposto verifiche approfondite per ricostruire modalità e responsabilità dell’accaduto. Le indagini coinvolgono diverse agenzie locali e ambientali incaricate di analizzare campioni d’acqua e di terreno lungo il tratto interessato.
Ogni elemento raccolto aiuterà a capire come e quando si è verificato lo sversamento, così da intervenire con ulteriori misure di tutela e prevenzione. Allo stesso tempo si valuterà l’eventuale impatto della contaminazione su flora, fauna e sulle attività umane che sfruttano il fiume.
Questa vicenda conferma la sensibilità e la necessità di proteggere l’ambiente urbano anche nei confronti di episodi imprevisti. Le autorità di Firenze mantengono alta l’attenzione per evitare che fenomeni simili possano ripetersi o causare danni maggiori.
Ultimo aggiornamento il 24 Luglio 2025 da Matteo Bernardi