Il 24 luglio, alle 21:30, in piazza Duomo a San Miniato , va in scena “Autodifesa di Caino”, la prima opera teatrale di Andrea Camilleri pubblicata dopo la sua scomparsa. Per la città toscana è un ritorno importante: torna infatti a ospitare un lavoro legato al grande scrittore siciliano grazie alla collaborazione con il Dramma popolare, compagnia storica attiva fin dal secondo dopoguerra. Luca Zingaretti, volto simbolo di Camilleri, interpreta il protagonista e ne cura la regia. Lo spettacolo sarà in scena fino al 26 luglio.
“Autodifesa Di Caino”: un viaggio tra scelte, fede e riflessioni morali
Il testo affronta temi forti: la libertà di scegliere, il libero arbitrio e il rapporto con Dio. Tutto ruota intorno a Caino, personaggio biblico che Camilleri mette sotto una luce nuova, più riflessiva e critica. L’autore si interroga sul male, ma lo fa per partire da lì e ragionare sul bene, giocando con il confine sottile tra storia e finzione. Nel testo emergono due nodi cruciali: accettazione e perdono. Camilleri spinge chi legge o ascolta a guardarsi dentro e a misurarsi con le proprie responsabilità, sia personali sia collettive.
“Autodifesa di Caino” prosegue idealmente il discorso aperto dall’autore in altre opere, come “Conversazione su Tiresia”. La messa in scena offre spunti che mettono lo spettatore di fronte a dilemmi esistenziali e morali, sollevando domande ancora oggi attuali e universali. La profondità del testo lascia spazio anche a una rilettura dei miti classici alla luce delle sfide contemporanee, dimostrando come Camilleri usasse il teatro per farci riflettere.
Camilleri e il Dramma Popolare: un legame che dura da decenni
La storia tra Andrea Camilleri e il Dramma popolare di San Miniato nasce negli anni ’50, quando lo scrittore lavorava come aiuto regista sotto la guida di Orazio Costa in alcune produzioni che hanno segnato la scena teatrale locale. Questo rapporto ha accompagnato la crescita artistica di Camilleri, che ha sempre mantenuto un legame vivo con la compagnia.
Oggi la Fondazione Istituto Dramma popolare, guidata da Marzio Gabbanini, ha voluto ricordare quell’epoca e omaggiare Camilleri portando in scena “Autodifesa di Caino”. L’evento è un segno tangibile di quel radicamento e trasforma San Miniato in un luogo di memoria e rinascita creativa. Scegliere come palcoscenico la piazza principale della città non è casuale: rafforza il legame diretto tra il testo, la comunità e la tradizione teatrale locale.
Gli esperti hanno più volte sottolineato l’importanza di questo sodalizio, che non ha mai perso di vista il valore culturale e sociale del teatro nella costruzione dell’identità del territorio. Quest’opera diventa così una tappa fondamentale per tenere vivi quei legami e coinvolgere il pubblico nella riscoperta dal vivo di Camilleri.
Luca Zingaretti: un ritorno carico di responsabilità
Luca Zingaretti torna in teatro con un testo di Camilleri, vestendo i panni di Caino e assumendo anche la regia dello spettacolo. L’attore, da sempre legato all’autore non solo per la celebre serie televisiva sul commissario Montalbano, riprende il testo con cura e rispetto, offrendo una lettura personale ma fedele all’originale.
Zingaretti ha parlato della “dolorosa mancanza” lasciata da Camilleri, ma anche del senso di responsabilità nel portare avanti il suo lavoro. Lo spettacolo diventa così un’occasione per il pubblico di vivere un’esperienza intima e coinvolgente con il pensiero dello scrittore. Attraverso la regia, l’attore vuole mantenere viva la voce di Camilleri, rendendola accessibile anche a chi non ha mai avuto modo di ascoltarlo dal vivo.
L’idea di portare in scena “Autodifesa di Caino” riprende un impegno interrotto prematuramente: la prima era prevista a Roma, alle Terme di Caracalla, nel luglio 2019, ma la morte improvvisa di Camilleri bloccò tutto. Ora è San Miniato a ospitare il debutto postumo, un omaggio al talento e alla visione dello scrittore. Affidare regia e interpretazione a Zingaretti sottolinea la continuità tra la parola scritta e la sua messa in scena.
Questo spettacolo rappresenta un momento in cui la memoria di Camilleri si rinnova proprio attraverso il teatro, con una narrazione che prende vita grazie alla forza della parola e al movimento del testo. Il pubblico è chiamato a partecipare a un dialogo aperto su temi senza tempo, tenendo viva l’eredità culturale del grande autore siciliano.
Ultimo aggiornamento il 24 Luglio 2025 da Giulia Rinaldi