
Un residente di via Don Vercesi ha raccontato ai carabinieri i drammatici momenti dopo l’omicidio di Abdullatif Soubai, avvenuto in una zona solitamente tranquilla, che ha lasciato il quartiere sotto shock mentre proseguono le indagini. - Unita.tv
Un residente di via don vercesi ha descritto ciò che ha visto poco dopo l’omicidio di abdullatif soubai, avvenuto nella notte. Il racconto diretto ai carabinieri e ai giornalisti svela i dettagli dei minuti fatali e di come le persone nel quartiere abbiano vissuto i momenti successivi all’accaduto.
La scena subito dopo l’aggressione secondo il testimone
Erano passate l’una e mezza, forse le due di notte, quando un uomo è sceso per fumare una sigaretta. Da lì è iniziata la sua osservazione diretta degli eventi. Ha visto un giovane con il telefono in mano, agitato mentre chiamava i soccorsi: “Venite subito. C’è un uomo a terra, che non si muove”, ha riferito il ragazzo, aggiungendo che la vittima era coperta di sangue. Poco distante si udiva il rantolio di uomo ferito, che indicava il disperato tentativo di resistere. L’ambulanza è arrivata in breve tempo, ma i soccorsi purtroppo non hanno potuto salvare il 44enne marocchino aggredito. Il testimone ha notato gli operatori entrare e uscire dal palazzo pochi minuti dopo; l’assenza di movimento indicava che la situazione era tragica.
Nel frattempo la moglie del testimone si è svegliata e si è affacciata. È stata testimone dell’arrivo di un altro uomo, connazionale del primo ragazzo, un uomo robusto che a un certo punto ha cominciato a fuggire correndo. Sul posto erano arrivati anche i carabinieri, che lo hanno bloccato e ricondotto davanti al civico 5, luogo della tragedia. La scena è stata confusa ma carica di tensione nei minuti immediatamente successivi all’omicidio.
La reazione dei vicini e il silenzio prima dell’episodio
I residenti della zona non avevano percepito nulla di strano prima che accadesse l’omicidio. La coppia di testimoni ha raccontato che i carabinieri li avevano interrogati chiedendo se avessero sentito urla o rumori insoliti. Nessuno dei due si era svegliato durante la lite. Solo la presenza delle forze dell’ordine e l’arrivo delle ambulanze ha rotto la quiete della notte. Chi era rimasto in casa non aveva avuto preavviso dell’evento tragico.
È emerso chiaramente che in via don vercesi e nel quartiere circostante non si registravano episodi di violenza o situazioni di pericolo prima di questa aggressione. Gli abitanti parlano di un ambiente solitamente tranquillo, nonostante la presenza di tanti immigrati. Nessuna rissa, nessun intervento delle forze dell’ordine era avvenuto finora, né in quel palazzo né nelle immediate vicinanze. La comunità locale mostra stupore e preoccupazione per il fatto accaduto in una zona considerata sicura.
Lo shock dei residenti e l’intervento delle forze dell’ordine
Altri vicini, abitanti negli isolati adiacenti, hanno espresso sorpresa per la violenza che si è abbattuta sulla loro strada. Una persona che rientra tardi il fine settimana, intorno alle due di notte, ha detto di essere rimasta sconvolta dallo spiegamento di forze e mezzi visto sotto casa la mattina successiva. L’episodio ha rotto la normale tranquillità di quel tratto urbano dove nessuno avrebbe mai atteso gesti di questa gravità.
I carabinieri, intervenuti tempestivamente, hanno lavorato per fermare il sospetto e hanno avviato le indagini. Il blocco dell’uomo che aveva tentato di scappare poco dopo l’omicidio ha segnato l’inizio del chiarimento della dinamica. Le autorità hanno raccolto testimonianze e svolto rilievi per ricostruire l’esatta sequenza dei fatti. Il quartiere si trova ora sotto osservazione per capire le motivazioni dell’aggressione e impedire altri episodi simili.
Note del quartiere dopo l’evento
La vicenda ha scosso un’area fino a poche ore prima considerata lontana da episodi gravi. Gli abitanti mantengono un atteggiamento concentrato sui fatti mentre le forze dell’ordine proseguono con il loro lavoro per arrivare a una ricostruzione dettagliata e a possibili sviluppi giudiziari.