Terremoti ai Campi Flegrei: il bollettino di marzo 2025 e le nuove scoperte scientifiche

Marzo 2025 segna un’intensa attività sismica ai Campi Flegrei, culminata con una scossa di magnitudo 4.6 il 13 marzo, seguita da un calo significativo e studi scientifici per la mitigazione dei rischi.
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Terremoti ai Campi Flegrei: il bollettino di marzo 2025 e le nuove scoperte scientifiche - unita.tv

Il mese di marzo 2025 ha registrato un’attività sismica significativa ai Campi Flegrei, secondo il bollettino mensile pubblicato dall’INGV e dall’Osservatorio Vesuviano. Questo periodo si è contraddistinto per una fase iniziale caratterizzata da numerose scosse, culminate con un evento di magnitudo 4.6 il 13 marzo. Tuttavia, la seconda metà del mese ha visto un notevole calo dell’attività sismica, con un ritorno a condizioni di relativa calma.

Attività sismica: un mese a due facce

Marzo 2025 si è rivelato un mese complesso per la sismicità ai Campi Flegrei. La prima metà ha visto un’intensa attività, con il picco rappresentato dalla scossa di magnitudo 4.6 del 13 marzo, la più forte registrata nel mese. Questo evento ha attirato l’attenzione degli esperti, poiché ha segnato un punto di svolta nell’andamento sismico della zona. Dopo il 13 marzo, tuttavia, la situazione è cambiata drasticamente. Le scosse sono diminuite in frequenza e intensità, suggerendo una possibile stabilizzazione del sottosuolo.

Il fenomeno del bradisismo, che accompagna le scosse sismiche, ha mostrato una diminuzione della velocità di sollevamento del suolo. Prima del 13 marzo, il suolo si sollevava a un ritmo di circa un centimetro al mese, ma dopo questa data, la velocità è scesa a circa 2 centimetri mensili. Questo cambiamento è significativo e potrebbe indicare una fase di riposo del sistema vulcanico, dopo la liberazione di energia avvenuta con la scossa più forte.

Dati sul bradisismo e sull’attività sismica

Il bollettino dell’INGV ha fornito dettagli precisi riguardo all’attività sismica e al bradisismo. Nelle due giornate del 15 e 16 febbraio 2025, il suolo ha registrato un sollevamento di circa un centimetro, con una media mensile di tre centimetri. Tuttavia, dopo la metà di marzo, la velocità di sollevamento ha mostrato un netto calo. Questo dato, sebbene preliminare, è oggetto di ulteriori analisi da parte degli esperti, che continueranno a monitorare la situazione nelle prossime settimane.

Nel mese di marzo, sono stati registrati un totale di 659 eventi sismici, con una media di circa 20 scosse al giorno. Tra queste, 58 hanno avuto una magnitudo compresa tra 1 e 2, 8 tra 2.0 e 3.0 e 4 tra 3.0 e 4.0. La scossa di magnitudo 4.6 del 13 marzo rimane l’evento di maggiore rilevanza, evidenziando un periodo di intensa attività sismica.

Ricerche scientifiche e strategie di mitigazione

Un aspetto interessante emerso dal bollettino è il contributo della ricerca scientifica alla comprensione dei fenomeni sismici e del bradisismo. Tiziana Vanorio, professoressa originaria di Pozzuoli e attualmente alla Stanford University, ha condotto studi approfonditi sulla fisica delle rocce e dei geomateriali, con particolare attenzione alla situazione ai Campi Flegrei. La sua ricerca ha portato alla formulazione di strategie di “mitigazione attiva”, che prevedono il monitoraggio e la regolazione della pressione dei fluidi nel sottosuolo.

Secondo la professoressa Vanorio, una migliore comprensione dei fenomeni geologici può tradursi in azioni pratiche per ridurre il rischio di terremoti e sollevamenti del suolo. Questa prospettiva scientifica offre nuove opportunità per affrontare le sfide legate all’attività vulcanica e sismica della regione, contribuendo a una gestione più efficace dei rischi associati.

La situazione ai Campi Flegrei rimane sotto attenta osservazione, con esperti pronti a intervenire e a fornire aggiornamenti in base all’evoluzione degli eventi sismici e delle condizioni del suolo.