Tentato omicidio a corato, arrestati marito e moglie coinvolti nell’agguato di marzo
Due giovani feriti a Corato il 6 marzo in una sparatoria; marito e moglie arrestati per tentato omicidio. Indagini complicate da omertà e depistaggi tra i testimoni.

Il 6 marzo a Corato due giovani sono stati feriti in una sparatoria; marito e moglie sono stati arrestati per tentato omicidio, mentre le indagini proseguono tra omertà e depistaggi. - Unita.tv
La sera del 6 marzo a Corato, in provincia di Bari, due giovani sono stati feriti a colpi d’arma da fuoco nel centro cittadino. La polizia ha arrestato due persone, marito e moglie, ritenute responsabili del tentato omicidio di quella notte. Le indagini sono ancora in corso per chiarire tutte le dinamiche e individuare altri soggetti coinvolti.
I fatti della serata del 6 marzo a corato
Il 6 marzo scorso, nel cuore di Corato, due ragazzi senza precedenti penali sono stati colpiti da una sparatoria. Secondo quanto emerso, il ragazzo ha riportato ferite non gravi, mentre la ragazza è stata subito trasportata in codice rosso al Policlinico di Bari. Le sue condizioni erano serie: è stata operata d’urgenza per la rimozione della milza, dopo aver riportato un grave trauma al fianco sinistro. A causa dell’intervento, ha trascorso diverse giornate in ospedale prima di tentare un recupero stabile. Le autorità hanno chiarito che la giovane era completamente estranea a qualsiasi attività criminale e sarebbe stata colpita per errore.
L’agguato, compiuto nel centro della città, ha suscitato forte allarme nella comunità locale. Il luogo e l’ora dell’accaduto indicano una volontà precisa di colpire i due giovani, ma la dinamica lascia ancora aperti diversi interrogativi sul movente e sulle responsabilità dirette.
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Gli arresti e le accuse a marito e moglie
Le forze dell’ordine hanno eseguito due arresti nel corso della mattina seguente. I fermati sono marito e moglie, entrambi ritenuti coinvolti direttamente nel tentato omicidio. L’uomo risulta il conducente dell’auto dalla quale sarebbero partiti i colpi di pistola. La donna, invece, sarebbe stata presente già sulla scena del crimine e avrebbe dato il via libera all’azione. In totale, risultano indagate cinque persone per la vicenda. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip su richiesta della Procura di Trani, che ha seguito il caso fin dall’inizio.
La polizia ha ricordato il contesto difficile in cui si sono svolte le indagini. Mancanza di collaborazione e numerosi tentativi di depistaggio da parte di testimoni hanno rallentato il lavoro degli investigatori.
Omertà e difficoltà investigative tra depistaggi e nuovi sospetti
Le indagini a Corato si sono scontrate con un muro di omertà. I testimoni ascoltati hanno fatto diversi tentativi di depistaggio, rendendo più complicato ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Per questo motivo, alcuni di loro sono stati denunciati per favoreggiamento personale. Il clima che avvolge l’indagine fa intravedere una situazione di forte chiusura sociale verso la verità.
Le autorità stanno proseguendo con ulteriori accertamenti per capire il contesto più ampio in cui è maturato l’agguato. Si cerca di determinare se altre persone hanno partecipato o saputo cosa stava per accadere, con l’obiettivo di ricostruire tutta la rete di responsabilità e individuare ogni singolo protagonista della sparatoria.
L’attenzione resta alta in tutta la zona per l’evolversi delle indagini. La vicenda segue la scia di altri episodi di violenza che hanno scosso il territorio e impone un controllo serrato da parte delle autorità.