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Tentata estorsione a roma: due diciottenni arrestati dopo il furto e la richiesta di riscatto via social

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Un episodio di cronaca recente ha visto protagonista un ragazzo romano vittima di un furto seguito da una richiesta di riscatto tramite social network. La vicenda si è conclusa con l’arresto dei presunti responsabili, due giovani residenti ad Ardea, accusati di tentata estorsione. I dettagli dell’operazione evidenziano come le forze dell’ordine siano intervenute tempestivamente per bloccare i malviventi e restituire la refurtiva.

Il furto e la successiva richiesta di riscatto su facebook

Qualche giorno fa, a Roma, un ragazzo è stato derubato del suo zaino contenente un computer portatile. Dopo il furto, i ladri hanno contattato la vittima attraverso Facebook chiedendo 300 euro per restituire gli oggetti rubati. La modalità della richiesta si è svolta interamente via social network: i due diciottenni autori del reato hanno utilizzato questo canale per comunicare con il coetaneo preso di mira.

La scelta del mezzo digitale non ha però garantito loro impunità. Il giovane derubato ha immediatamente informato le autorità competenti segnalando sia il furto che la proposta estorsiva ricevuta online. L’intervento rapido delle forze dell’ordine si è rivelato decisivo per evitare che l’estorsione andasse a buon fine.

L’arresto durante lo scambio concordato

Gli investigatori hanno organizzato una trappola fissando un appuntamento tra le parti coinvolte in uno scambio che avrebbe dovuto portare al pagamento della somma richiesta in cambio degli oggetti rubati. All’incontro erano presenti i carabinieri appostati sul posto grazie alla segnalazione fornita dalla vittima.

I due ragazzi originari di Ardea sono stati bloccati mentre ancora avevano con sé lo zaino e il computer sottratti poco prima al giovane romano. Le autorità hanno così potuto recuperare tutta la refurtiva senza alcuna perdita o danneggiamento materiale agli oggetti trafugati.

L’arresto sul luogo dello scambio ha permesso ai carabinieri di mettere fine all’estorsione prima che questa si concretizzasse nel pagamento richiesto dai malviventi tramite Facebook.

Procedimento giudiziario e misure cautelari disposte dal gip

Dopo l’arresto, i due diciottenni sono stati condotti in caserma per essere interrogati dalle autorità competenti prima del trasferimento nel carcere locale. Successivamente sono comparsi davanti al giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Velletri dove è stata confermata la validità dell’arresto effettuato dai carabinieri.

Il gip ha disposto nei confronti dei giovani accusati una misura cautelare meno restrittiva rispetto alla detenzione in carcere: entrambi sono stati posti agli arresti domiciliari ma sotto controllo elettronico tramite braccialetto elettronico. Questa decisione tiene conto sia della loro età sia delle circostanze specifiche legate all’accaduto senza escludere possibili sviluppi futuri nel procedimento penale aperto contro i sospettati.

Le indagini proseguono con attenzione da parte degli organi preposti alla sicurezza pubblica nella provincia romana; intanto lo zaino ed il computer restituiti al proprietario rappresentano almeno una parziale chiusura positiva della vicenda criminosa emersa pochi giorni fa nella capitale italiana.

Written by
Andrea Ricci

Andrea Ricci non cerca l’ultima notizia: cerca il senso. Blogger e osservatore instancabile, attraversa cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile essenziale, quasi ruvido. I suoi testi non addolciscono la realtà, la mettono a fuoco. Scrive per chi vuole capire senza filtri, per chi preferisce le domande alle risposte facili.

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