Temporale improvviso e nubifragio colpiscono Milano: allagamenti nel quartiere ponte lambro dopo 60 millimetri di pioggia in due ore
Un temporale eccezionale ha colpito Milano il 13 maggio 2025, causando allagamenti nel quartiere Ponte Lambro e mettendo in evidenza la mancanza di un’allerta preventiva da parte delle autorità.

Un violento temporale ha colpito Milano il 13 maggio 2025, causando allagamenti soprattutto nel quartiere Ponte Lambro e mettendo in luce limiti nelle infrastrutture e nella gestione delle emergenze, aggravata dall'assenza di un'allerta preventiva. - Unita.tv
Un forte temporale ha investito Milano nella serata del 13 maggio 2025, scaricando una quantità d’acqua imprevista soprattutto nella zona sud della città. Le precipitazioni intense hanno causato allagamenti significativi, in particolare nel quartiere ponte lambro, suscitando preoccupazioni per la gestione delle emergenze. Le istituzioni locali hanno risposto prontamente, ma senza un preavviso ufficiale di allerta, il che ha complicato la tempestività degli interventi.
Interventi sul campo e difficoltà operative durante il nubifragio
Il personale impegnato nelle operazioni di emergenza ha dovuto affrontare condizioni difficili. Le strade allagate hanno rallentato la mobilità dei veicoli degli operatori. Le squadre di protezione civile, oltre a monitorare il livello dell’acqua, hanno coordinato l’evacuazione di persone rimaste isolate e hanno operato per liberare tombini e canali ostruiti.
La società MM ha attivato i suoi tecnici per intervenire sull’impianto fognario. Tuttavia, la mole d’acqua e la rapidità dell’evento hanno messo in evidenza alcuni limiti infrastrutturali. Alcune aree del quartiere ponte lambro, notoriamente soggette a ristagni, sono state le più vulnerabili. Il rischio di nuovi temporali nei giorni successivi ha mantenuto alta l’attenzione degli operatori.
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Le autorità della città continuano a seguire la situazione meteo e mantengono allerta per eventuali precipitazioni. I cittadini sono stati invitati a evitare spostamenti inutili nelle zone colpite, soprattutto nelle ore immediatamente dopo il temporale. La gestione dell’evento ha acceso spunti di riflessione sulle capacità di risposta rapida in situazioni meteo particolarmente violente.
L’ondata di maltempo e le sue conseguenze sulla città di milano
Intorno alle 20 del 13 maggio, su Milano si è abbattuto un temporale con pioggia battente che ha durato circa due ore. Il fenomeno meteorologico ha portato a una caduta di 60 millimetri di pioggia, una quantità notevole se consideriamo l’estensione urbana e le infrastrutture della città. La pioggia concentrata ha saturato il sistema di drenaggio in diverse aree, saturando strade e vie del quartiere ponte lambro.
Questo quartiere, situato nella parte sud-est della città, è stato il più colpito: alcune zone sono finite sott’acqua, con allagamenti che hanno messo in difficoltà la circolazione e creato disagi per residenti e attività commerciali. Il rischio di danni materiali è aumentato man mano che l’acqua si accumulava senza poter defluire rapidamente. Nelle ore successive, persone residenti nella zona hanno segnalato la situazione critica. Sul posto sono arrivati uomini e mezzi della protezione civile e di MM, la società milanese che gestisce i servizi urbani, per contenere i danni e liberare le strade.
Ruolo e reazioni della protezione civile di milano
L’assessore alla protezione civile del Comune di Milano, Marco Granelli, ha riferito i dati sulle precipitazioni e il loro impatto sulla città. Granelli ha quantificato la pioggia caduta in circa 60 millimetri tra le 20 e le 22, un dato che supera la media dei temporali usuali in città. L’assessore ha sottolineato però la mancanza di un’allerta preventiva: “Purtroppo non vi era nessuna allerta e il sistema di protezione civile è stato attivato solo al momento del temporale”, ha detto.
Questa dichiarazione ha acceso un dibattito sugli strumenti di monitoraggio meteo e sulle procedure di allerta in città. Milano, come altre grandi metropoli, si affida a sistemi che dovrebbero prevedere eventi intensi in anticipo, per preparare servizi e popolazione. Ma in questo caso specifico l’improvvisa intensità delle precipitazioni ha sorpreso. Il personale di emergenza ha lavorato senza pause per prevenire danni maggiori, ma l’assenza di segnali d’allarme ha complicato il coordinamento.