Le notizie da Teheran raccontano di una città scossa da esplosioni continue che tengono sveglia la popolazione da oltre 24 ore. L’atmosfera è tesa, tra dubbi sull’origine dei colpi e il timore di un peggioramento legato ai siti nucleari iraniani. In questo clima di ansia, emergono racconti diretti di chi vive la situazione e indicazioni su come la gente cerca di affrontare l’emergenza.
La paura e il panico a teheran : cosa dicono i testimoni diretti
Una donna iraniana che ora si trova in Italia ha raccontato all’ANSA cosa succede in alcune città come Teheran, Esfahan e Shiraz, dove si sono concentrati gli attacchi. Secondo la sua testimonianza, la gente non dorme da un giorno intero a causa dei rumori e dei bagliori delle esplosioni. Non è chiaro se siano missili lanciati da Israele o la contraerea iraniana che li intercetta ma il suono persistente crea un clima di terrore.
Un altro motivo di paura nell’opinione pubblica è la possibilità di fuoriuscite radioattive, dopo gli attacchi sui siti per l’arricchimento dell’uranio. Questo timore si aggiunge a quello degli effetti diretti dei bombardamenti, anche se al momento non ci sono notizie certe di morti o danni gravi.
Le città colpite, in particolare, sono al centro di queste tensioni, anche se la popolazione cerca di mantenere la calma seguendo le indicazioni ufficiose sui comportamenti da adottare.
Rifugi e protezione : quali sono le opzioni per chi vive a teheran
Riguardo agli spazi di protezione, in Iran sono ancora disponibili rifugi antiaerei risalenti ai tempi della guerra con l’Irak negli anni ‘80. Questi luoghi, benché datati, rappresentano delle opzioni per chi sente il bisogno di mettersi al sicuro durante le esplosioni.
Ovviamente molto dipende dalla gravità degli attacchi e dalla capacità delle autorità di mantenere l’ordine. Alcune persone potrebbero utilizzarli mentre altri resteranno in casa, cercando di limitare gli spostamenti per evitare pericoli inutili.
Anche le intese tra chi si trova fuori dall’Iran e i parenti rimasti al centro della crisi raccontano una preoccupazione diffusa. La distanza non attenua l’angoscia e la tensione di queste ore, in cui la situazione resta fluida e ancora da valutare con attenzione.
L’atmosfera intanto resta nervosa, con la popolazione che segue gli sviluppi da dietro le finestre, preoccupata per ogni botto e ogni luce improvvisa nel cielo della città.
Come la popolazione si sta organizzando per resistere
Le informazioni di quanto sta succedendo circolano in modo molto limitato, soprattutto attraverso i canali ufficiali iraniani o la Bbc, senza la possibilità di uscire per verificare di persona cosa avviene. In quest’incertezza, la gente riceve consigli sul modo migliore di vivere queste ore difficili.
Una delle indicazioni è tenere i bambini lontani dalla paura: non mostrar loro terrore e provare a rassicurarli. La gestione emotiva all’interno delle famiglie diventa un punto fondamentale per evitare panico e tensioni maggiori.
Sempre alla popolazione è stato chiesto di non creare situazioni di assalto ai supermercati o ai negozi, cosa che però non si è praticamente vista. La paura resta alta ma, almeno per il momento, non si sono verificati fenomeni di rifornimenti compulsivi o caos civile legati alla situazione.
