Home Teatro in classe a pioltello compie 35 anni con una maratona di spettacoli firmati dagli studenti

Teatro in classe a pioltello compie 35 anni con una maratona di spettacoli firmati dagli studenti

Il progetto “teatro in classe” a Pioltello coinvolge studenti dai 6 ai 19 anni in spettacoli che esplorano emozioni e diversità, promuovendo inclusione e crescita personale attraverso l’arte teatrale.

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"Teatro in classe" a Pioltello è una rassegna trentacinquennale che coinvolge studenti dai 6 ai 19 anni in spettacoli teatrali originali, promuovendo inclusione, creatività e un forte legame tra scuola e famiglia. - Unita.tv

Il progetto “teatro in classe” celebra a pioltello trentacinque edizioni di una rassegna che coinvolge alunni da 6 a 19 anni in una serie di spettacoli teatrali scritti e recitati dagli stessi studenti. Questo evento dura dieci giorni, ospitato nella sala consiliare della città lombarda, e mette in scena temi legati a emozioni, amicizia e diversità. L’iniziativa resta una delle più attive e significative della regione, con un forte radicamento nella comunità scolastica locale.

La longevità e il valore educativo di teatro in classe a pioltello

Nata alla fine degli anni ottanta, la rassegna ha rappresentato un punto di riferimento per la scuola e la cultura locale. È stata promossa in origine da Franco Marras, assessore all’epoca, che ha intuito il potenziale del teatro come strumento di crescita personale per i ragazzi. Ancora oggi “teatro in classe” riesce a coinvolgere circa trenta appuntamenti in una maratona di spettacoli che va dalle scuole elementari alle superiori, creando un ponte tra famiglia e scuola.

L’assessora all’istruzione, Jessica D’Adamo, ha sottolineato il peso sociale e culturale dell’evento, definendolo una “colonna del diritto allo studio” nonché uno spazio dove gli studenti esprimono aspetti del loro mondo interiore. La presenza costante dei genitori in sala rende visibile il legame tra scuola e famiglia e rende unica questa iniziativa nel panorama italiano. Non si tratta solo di far recitare i ragazzi, ma di favorire un racconto autentico delle loro esperienze, paure e sogni.

Temi e contenuti delle rappresentazioni studentesche

Gli spettacoli affrontano temi come amore, amicizia, fragilità e paure, oltre alla riflessione sulla diversità. Tutto è realizzato da ragazzi che si mettono in gioco come autori e attori, dando vita a testi originali e performance ricche di sensibilità. La varietà di generi, dai musical ai balli, garantisce un’ampia gamma di espressioni artistiche.

Ad aprire la maratona è stata la Compagnia Ex Makia con “Le Tre sorelle” diretta da Mario D’Avino, un classico che ha aperto simbolicamente questo passaggio generazionale all’interno del progetto. La conclusione è stata affidata agli studenti dell’istituto Iqbal Masih con “La valigia dei sogni”, una messa in scena delle seconde e terze medie che ha raccolto la sintesi della rassegna stessa.

Il ruolo del teatro come strumento di integrazione e crescita personale

Il progetto considera il teatro un mezzo per sviluppare la creatività e la fiducia in se stessi. Offrire agli studenti un’opportunità di espressione alternativa rispetto ai risultati scolastici tradizionali permette un’attenzione particolare ai processi emotivi e relazionali. La recitazione e il lavoro sul palco trasformano la classe in una comunità, dove i ragazzi si liberano dei propri ruoli ordinari per interpretare altri personaggi.

Secondo la direttrice artistica, Antonio Basilisco, subentrato lo scorso anno, il teatro aiuta a superare barriere e pregiudizi, promuovendo l’inclusione scolastica. Il progetto viene spesso integrato nel percorso curriculare, configurandosi come un’esperienza formativa oltre che culturale. Il valore sociale si manifesta anche nella scelta di riservare l’accesso degli spettacoli esclusivamente ai familiari, coinvolgendoli in un’osservazione più diretta della realtà vissuta dai ragazzi.

Il passaggio di testimone e la continuità del progetto

Maurizio Barbarello, anima storica della rassegna per decenni, ha ricevuto la benemerenza civica per il suo contributo. Il suo ruolo è stato tuttora fondamentale per consolidare “teatro in classe” come appuntamento fisso nel calendario locale. Con l’arrivo di Antonio Basilisco la direzione artistica ha mantenuto la linea, rafforzando la dimensione umana e artistica dell’evento.

Il progetto sopravvive con continuità a decenni di cambiamenti sociali e culturali, confermandosi uno spazio dove la scuola supera la funzione didattica tradizionale per costruire occasioni di inclusione e confronto. La presenza costante delle famiglie, protagoniste insieme ai ragazzi in questa storia, rende “teatro in classe” un fenomeno che resiste e si rinnova, fedele a un modello di educazione basato sulla relazione e sul vissuto.