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Svolta nelle indagini sulla morte di Daniel Tafà : prove Ris al lavoro per chiarire i dettagli dell’ incidente

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La morte di Daniel Tafà, il giovane di 22 anni morto dopo un incidente sul lavoro a Maniago, spinge in avanti l’inchiesta. I reperti prelevati nello stabilimento dove è avvenuta l’esplosione di un macchinario verranno analizzati dai carabinieri dei Ris a Parma. Gli sviluppi del caso puntano a fare luce sulle cause e la dinamica del dramma consumatosi la notte del 25 marzo.

Analisi approfondita sui reperti raccolti a Parma

Il primo passo riguarderà l’esame dei residui raccolti nella fabbrica a Maniago, dove Tafà ha perso la vita. Il 24 luglio i Ris di Parma, specializzati in analisi biologiche e forensi, procederanno con una serie di accertamenti sui frammenti sequestrati dopo l’esplosione. Queste operazioni si svolgeranno nei laboratori della sezione biologica, situata nella città emiliana, e permetteranno di raccogliere dati fondamentali per capire cosa sia successo davvero.

La procura ha dato il via libera alla nomina di consulenti da parte sia degli indagati sia dei familiari di Daniel, un passaggio che indica l’importanza cruciale delle analisi. I risultati, destinati anche alla banca nazionale dei dati DNA, dovrebbero chiarire la natura delle prove e magari mettere ordine tra le diverse ipotesi di responsabilità. Anche se gli investigatori mantengono un rigoroso riserbo, si sa che tra i reperti ci sono schegge provenienti dall’area dove è esploso il macchinario.

Parallelamente al lavoro dei Ris, i tecnici incaricati di esaminare la macchina incriminata hanno avuto bisogno di più tempo per completare le loro verifiche. Manuel Forchiassin e Federico Lui, periti nominati dalla procura, hanno potuto usufruire di una proroga che porta la scadenza del loro deposito tecnico al 20 ottobre.

I test sulla dinamica dell’incidente si sono rivelati più complessi di quanto previsto, soprattutto per via della natura intricata dell’esplosione e delle condizioni del macchinario. La proroga testimonia la volontà di svolgere accertamenti accurati, senza fretta, per fornire pareri basati su dati precisi e attendibili nei confronti dell’accaduto.

Quadro degli indagati e ruolo della rappresentanza legale della famiglia

Al momento risultano indagate cinque persone, che coprono vari ruoli all’interno dell’azienda. Ci sono infatti i titolari, i responsabili della sicurezza sul lavoro e anche i fornitori dell’impianto esploso. Questo quadro riflette la complessità del caso e le possibili discrepanze nella gestione delle misure di sicurezza.

Per la famiglia di Daniel è coinvolto l’avvocato Fabiano Filippin, che rappresenta i genitori, i fratelli e i nonni del ragazzo. La presenza di un legale aiuta i familiari a seguire i passaggi della giustizia e a tutelare i loro diritti nelle fasi successive delle indagini, in particolare nella richiesta giustizia e nella partecipazione agli accertamenti.

Le indagini continueranno a svilupparsi nelle prossime settimane, con i Ris e i periti tecnici al centro degli approfondimenti. Intanto, la comunità di Vajont e Maniago resta in attesa di capire come e perché è successo questo tragico incidente sul lavoro.

Written by
Luca Moretti

Luca Moretti è un blogger e analista indipendente con un forte focus su politica e cronaca. Con uno stile incisivo e documentato, approfondisce temi di attualità nazionale e internazionale, offrendo ai lettori chiavi di lettura chiare e puntuali. Il suo lavoro è guidato da una costante ricerca della verità e da un impegno verso l’informazione libera e consapevole.

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