Un uomo di 31 anni si è tolto la vita oggi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. La notizia è stata confermata dal Garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello. Questo tragico evento riaccende i riflettori sulla situazione critica delle carceri italiane.
Un’estate difficile per le carceri italiane
Samuele Ciambriello ha sottolineato che l’estate calda e il sovraffollamento rendono insostenibile la vita all’interno degli istituti penitenziari. Con il suicidio odierno, il numero totale dei suicidi in Italia dall’inizio dell’anno sale a 36. A questi si aggiungono 78 morti per cause da accertare.
I numeri allarmanti in campania
In Campania, la situazione è particolarmente preoccupante. Dall’inizio dell’anno si registrano cinque suicidi: due nel carcere di Poggioreale, uno a Secondigliano, uno a Santa Maria Capua Vetere e uno nella R.E.M.S. di San Nicola Baronia, in provincia di Avellino.
Ciambriello ha affermato che “morire di pena non è un destino”. Ha evidenziato come le morti in carcere debbano responsabilizzare tutti noi che viviamo liberi. La società civile, la politica e l’amministrazione penitenziaria devono interrogarsi sulle cause di queste tragedie.
Un appello alla riflessione
“Ci colpiscono nell’immediato”, ha detto Ciambriello riguardo alle morti in carcere, “ma spesso non ci poniamo domande sul perché accadono”. Ha concluso con un appello: “Dobbiamo fare tutti di più”.
La questione del benessere dei detenuti richiede attenzione e azioni concrete da parte delle istituzioni competenti.