
Sueli Barbara Leal, operatrice sociosanitaria brasiliana a Milano, è morta dopo essersi lanciata dalla finestra per sfuggire a un incendio doloso nel suo appartamento, mentre il compagno è accusato di omicidio volontario e incendio. - Unita.tv
Sueli barbara leal, operatrice sociosanitaria brasiliana residente a Milano, è morta la notte scorsa dopo essersi lanciata dalla finestra per sfuggire a un incendio divampato nel suo appartamento in viale Abruzzi. Aveva 48 anni e lasciava un figlio di dieci. Da tempo viveva una relazione difficile e violenta con il compagno, arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato e incendio doloso. La vicenda sta scuotendo la comunità locale e le forze dell’ordine hanno avviato un’indagine approfondita per chiarire dinamiche e responsabilità.
La vita di sueli barbara leal prima della tragedia
Sueli barbara leal era originaria del Brasil, ma da anni viveva in Italia dove lavorava come operatrice sociosanitaria. Prima era impiegata all’ospedale gaetano pini, poi all’istituto nazionale dei tumori di milano. Madre di un bambino di 10 anni, aveva costruito un’esistenza piuttosto semplice ma intensa. Di lei circolavano immagini sorridenti sui social, con uno sguardo luminoso che nascondeva però un malessere silenzioso.
Chi la conosceva la descrive come una persona solare, determinata a prendersi cura del figlio e ad avanzare nella vita. Dopo la separazione dall’ex marito, aveva scelto di tornare a vivere nel suo appartamento di viale abruzzi, che stava per vendere per acquistare una casa più grande insieme al nuovo compagno. La casa, al quarto piano di un edificio situato al 64 di viale abruzzi, era diventata il centro della sua routine familiare. Il figlio durante i fatti era ospitato dal padre, al sicuro lontano dal dramma.
La relazione tormentata e la convivenza con michael s.p.
La tragedia emerge da una relazione segnata dalla violenza e dalla paura. Michael s.p., brasiliano di 45 anni, imbianchino di professione, era il compagno di sueli da circa tre anni. I due si erano conosciuti a un festival latinoamericano e per un periodo era sembrato un amore, soprattutto dopo la dolorosa separazione di lei dal primo marito. Ma ben presto la vita a due si era fatta difficile.
Sueli era diventata vittima di un comportamento aggressivo da parte di michael. I conflitti avvenivano spesso e degeneravano in episodi di violenza. Urla, rottura di oggetti, umiliazioni instauravano un clima di forte tensione. Non si trattava di una progressione lenta, ma di episodi violenti già evidenti sin dall’inizio della loro relazione. Sueli aveva chiesto aiuto alle forze dell’ordine, che erano intervenute già a marzo del 2024 per una lite segnalata dalla stessa donna. Nonostante questo, non aveva lasciato michael, probabilmente per ragioni emotive complesse legate a dinamiche che si riflettono in molte relazioni simili.
La notte dell’incendio e l’arresto del compagno
Mercoledì sera, nell’appartamento di viale abruzzi, si è consumato l’ultimo episodio noto di una lunga serie di tensioni. I vicini hanno riferito alle forze dell’ordine di avere udito urla e rumori di litigi. Michael, interrogato in questura, ha dichiarato che si trattava di una normale discussione tra conviventi e ha minimizzato l’evento. Gli agenti della squadra mobile, però, non si sono accontentati di questa versione e hanno aperto un’indagine coordinata dal pm maura ripamonti.
Il giorno seguente, gli specialisti della scientifica, assieme ai vigili del fuoco del nucleo investigativo antincendi, hanno ispezionato l’appartamento dove è divampato il rogo. Si cerca ancora di capire come abbia avuto origine il fuoco, ma tutto lascia ipotizzare un incendio doloso. È in questo frangente che sueli, cercando di salvarsi dalle fiamme, si è gettata dalla finestra. È stata soccorsa in condizioni critiche e portata d’urgenza all’ospedale fatebenefratelli, dove è deceduta poco dopo.
Michael s.p. è stato fermato con l’accusa di omicidio volontario aggravato e incendio doloso. Le indagini sono ancora in corso, ma fin da ora emerge una situazione di violenza domestica che ha riguardato la vittima per anni.
Testimonianze di amici e conoscenti sul rapporto tra sueli e michael
Chi ha lavorato con sueli aiuta a ricostruire il quadro umano della vicenda. Un’amica, che ha preferito restare anonima, ha definito sueli “una ragazza d’oro”, solare ma segnata da una paura che non mostrava sui social. La stessa amica ricorda che la brasiliana lamentava spesso l’atteggiamento aggressivo di michael, che rompeva oggetti durante le liti e la controllava con gesti ossessivi.
“Lei diceva che michael era violento, ma non lo lasciava” spiega ancora la testimone. Le forze dell’ordine erano state contattate proprio da sueli, in una occasione di marzo 2024. In quell’episodio venne segnalato un litigio, ma la convivenza era proseguita comunque.
Un altro amico, bruno, padre di un compagno di scuola del figlio di sueli, ricorda episodi di gelosia ossessiva da parte di michael. “Quando lei usciva con le amiche, lui continuava a chiamarla per sapere dove era”. Un controllo soffocante confermato anche da altre testimonianze. Sueli provava a gestire una relazione difficile tra sentimenti e paure, ma nei fatti era intrappolata in un legame violento e instabile.
La foto pubblicata da sueli meno di un anno fa, in cui lei e michael erano sorridenti insieme, testimonia una realtà che appariva felice all’esterno ma celava una situazione ben diversa.
L’indagine attuale cercherà di ricostruire ogni momento, ogni elemento di questa vicenda che ha colpito la città di milano e sottolinea nuovamente le difficoltà di chi si trova intrappolato in rapporti violenti e pericolosi.