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Stop ai bus elettrici sulla strada parco di pescara dopo la sentenza del tar abruzzo

Il Tar Abruzzo blocca i bus elettrici sulla strada parco di Pescara, sollevando dubbi su autorizzazioni e sicurezza, mentre il Comitato Strada Parco Bene Comune critica la gestione amministrativa.

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Il Tar Abruzzo ha sospeso la circolazione dei bus elettrici sulla strada parco di Pescara, bloccando un progetto di mobilità per mancato collaudo e violazioni amministrative, riaprendo il dibattito sulla sicurezza e gestione delle infrastrutture urbane. - Unita.tv

La recente decisione del Tar Abruzzo ha bloccato la circolazione dei bus elettrici sulla strada parco di Pescara. Questo percorso, ricavato da un vecchio tracciato ferroviario e trasformato in area verde per ciclisti e pedoni, era stato riconvertito per ospitare una linea di trasporto pubblico elettrico. La sentenza sospende l’efficacia della delibera regionale che aveva autorizzato l’avvio del servizio, riaccendendo il dibattito sulla gestione e la sicurezza delle infrastrutture urbane.

La decisione del tar abruzzo e le motivazioni del ricorso

Il Tar Abruzzo ha sospeso l’efficacia della delibera di Giunta regionale che autorizzava la messa in servizio dei bus elettrici sulla strada parco. La causa è stata promossa dal Comitato Strada Parco Bene Comune, che ha contestato la legalità di alcune scelte amministrative e la mancata osservanza delle norme legate al collaudo della linea.

Nel dispositivo, il giudice relatore Massimiliano Balloriani ha evidenziato che il percorso non doveva essere utilizzato per il trasporto pubblico prima di completare le verifiche di sicurezza imposte dal Ministero. Si parla di un “eccesso di potere” e di verbali di sopralluogo definiti “generici”, sottolineando che l’autorizzazione è arrivata senza adeguata documentazione tecnica.

Il Comitato ha basato il ricorso anche su un aspetto finanziario, lamentando che i fondi erogati per realizzare la strada parco specificavano chiaramente il filobus come mezzo di trasporto previsto, escludendo l’impiego di autobus elettrici. Questo vincolo, inoltre, avrebbe dovuto mantenere intatta la destinazione d’uso del percorso, cosa che col passaggio dei bus è stata messa in discussione.

Reazioni dopo la sospensione: le critiche al sindaco e alla pubblica amministrazione

Il blocco imposto dal Tar ha generato una forte presa di posizione da parte del Comitato Strada Parco Bene Comune, che ha definito il pronunciamento come un “smacco colossale” alla pubblica amministrazione. Nel comunicato diffuso, si accusa il sindaco Masci di aver forzato le regole per mettere in piedi un servizio privo dei necessari controlli, mettendo a repentaglio la sicurezza e l’immagine della città.

Si critica soprattutto l’avvio del servizio senza il collaudo richiesto, fatto che crea un precedente problematico per altri progetti simili. La mancata osservanza delle procedure di verifica ha generato una situazione di disagio anche per i cittadini, che aspettavano una nuova opzione di trasporto. Il commento sottolinea come tutte le opere pubbliche debbano obbligatoriamente superare i controlli prima di entrare in funzione, indipendentemente dalla tecnologia dei mezzi impiegati.

Da un punto di vista politico e amministrativo, la vicenda riapre il dibattito sulle scelte urbanistiche e trasportistiche nella città di Pescara, mettendo sotto pressione tutte le parti coinvolte, dalla Regione ai Comuni fino all’azienda di trasporto pubblico Tua Spa.

La strada parco di pescara e il progetto di mobilità elettrica

La strada parco di Pescara è un percorso lungo l’ex ferrovia dismessa, utilizzata per anni come area verde a uso ricreativo da ciclisti e pedoni. Il progetto di installare una linea per bus elettrici ha tenuto conto di questa destinazione, ma ha sollevato dubbi sulle autorizzazioni necessarie e sulla compatibilità del traffico veicolare con le caratteristiche del tracciato. L’intenzione originaria prevedeva l’impiego del filobus, sistema diverso dai bus elettrici tradizionali. Il filobus infatti segue linee guida specifiche e necessita di collaudo, della cui mancanza si è discusso molto nelle ultime settimane.

Dal 28 aprile, i bus elettrici hanno iniziato a circolare su questo tratto, ma senza che fosse stato effettuato il collaudo da parte delle autorità competenti. Questo passaggio fondamentale è rimasto incompiuto, generando l’obiezione che ha portato il Tar a sospendere il servizio in attesa di ulteriori verifiche. Il ruolo del Ministero in materia di controlli è centrale, poiché deve garantire l’idoneità e la sicurezza della strada per il transito di veicoli di questo tipo.

I prossimi sviluppi e le tempistiche legali

L’udienza pubblica sul merito del ricorso è fissata per il 22 maggio 2026, data in cui si attendono ulteriori decisioni in merito alla permanenza o alla modifica del provvedimento di sospensione. Fino ad allora, i bus elettrici non potranno circolare sulla strada parco, lasciando scoperta una tratta utile a chi si muove in città.

Le aziende coinvolte e gli enti locali sono chiamati a fornire tutta la documentazione necessaria e a rispettare le disposizioni ministeriali per garantire la sicurezza della linea. Il caso evidenzia quanto sia delicata la gestione delle infrastrutture urbane nate da riqualificazioni di spazi preesistenti, soprattutto quando si adottano nuove tecnologie di trasporto.

Una possibile strada sarà quella di completare il collaudo e rivedere l’adattamento del tracciato in modo da rispettare sia i vincoli finanziari sia le esigenze dei cittadini. Nel frattempo, resta aperta la discussione sulle modalità migliori per valorizzare la strada parco con un trasporto pubblico che incontri i requisiti tecnici e giuridici previsti.