Le nuove regole che stabiliscono quanti dirigenti scolastici e Dsga servono nelle scuole del Lazio potrebbero mettere in pausa il piano di accorpamenti previsto per il 2026/27. Dopo le tensioni con studenti e opposizioni per i tagli già in corso nel 2024/25, le ultime stime demografiche mostrano un calo degli studenti meno netto del previsto. Questo ha riacceso la speranza di bloccare altre chiusure. Le novità riguardano soprattutto le nomine e la gestione dei dirigenti e degli amministrativi nelle scuole della regione.
Il Ministero cambia le regole: quanti presidi e Dsga servono nel Lazio
Il Ministero dell’Istruzione, insieme al Ministero dell’Economia, ha pubblicato un decreto che aggiorna il modo in cui si calcolano e si distribuiscono i posti per dirigenti scolastici e Dsga nelle regioni. Per il Lazio, il numero resta fermo a 679 per l’anno scolastico 2026/27, lo stesso previsto per il 2024/25.
Nel decreto si spiega che la modifica nasce da un’analisi dei dati Istat sulla popolazione studentesca tra 3 e 18 anni dal 2023 al 2080. Il calo demografico previsto è meno pesante di quanto si pensasse nel decreto 127 del 2023, che aveva fissato l’organico per il triennio 2024-2027. In sostanza, gli studenti diminuiranno meno del previsto. Questo cambia la distribuzione di risorse e incarichi. Chi si era opposto ai tagli e accorpamenti lo legge come un segnale per fermare nuove chiusure di scuole.
La Regione Lazio: “Aspettiamo le nuove indicazioni prima di decidere”
L’Assessorato alla Scuola della Regione Lazio ha fatto sapere di attendere le nuove linee guida del Ministero per aggiornare il piano della rete scolastica 2026/27, soprattutto per quanto riguarda gli accorpamenti delle autonomie scolastiche. Al momento, si parla di un possibile taglio di una decina di plessi, ma i numeri potrebbero cambiare con i nuovi parametri.
Nel frattempo, il Comune di Roma va avanti: il Dipartimento Scuola ha coinvolto i municipi per avviare incontri con le scuole sui possibili accorpamenti locali. In molti municipi, però, la reazione è stata di resistenza: si vuole mantenere com’è adesso. Paola Ilari, assessora e vicepresidente del municipio III, ha ribadito il no a nuovi tagli, ricordando che già l’anno scorso le scuole avevano perso tante autonomie. “Non sarà facile accettare altri interventi”, ha detto. Così la Regione si trova a dover mediare tra le pressioni del piano e le proteste sul territorio.
Accorpamenti 2024/25: confermati ma con qualche intoppo
Per l’anno scolastico in corso, 2024/25, gli accorpamenti restano confermati: 23 autonomie scolastiche saranno tagliate nel Lazio. Ma non tutto fila liscio. Il Comune di Viterbo ha vinto al Tar contro il dimensionamento dell’Istituto comprensivo Carmine. Questa sentenza potrebbe aprire la strada ad altri ricorsi contro i piani di accorpamento decisi dalla Regione o da altri enti.
La Rete degli studenti medi ha chiesto al presidente della Regione, Francesco Rocca, di rivedere il piano, soprattutto perché il malcontento nelle scuole resta alto. Dalle proteste in diversi istituti si sente forte la voglia di mantenere le autonomie così come sono, senza ulteriori tagli. Con le nuove indicazioni del Ministero, la Regione sembra pronta a guardare con più attenzione alla realtà demografica e agli effetti pratici del dimensionamento sulla scuola laziale.
Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2025 da Luca Moretti