
Stefano Puzzer, ex portuale e volto del movimento No Green Pass, dopo il licenziamento dal porto di Trieste ha intrapreso lavori nel settore dell’ospitalità a Muggia, mentre il suo movimento continua le attività contro le discriminazioni vaccinali. - Unita.tv
Stefano Puzzer, noto per essere stato il volto del movimento No green pass e candidato alle politiche con Italexit nel 2022, ha annunciato una nuova fase della sua vita professionale. Dopo la fine del suo rapporto di lavoro come portuale a Trieste, ha iniziato a lavorare come cameriere in un ristorante di Muggia, in provincia di Trieste, alternando questa attività con altre occupazioni.
La fine del lavoro al porto di trieste e le conseguenze giudiziarie
Fino a pochi anni fa, Stefano Puzzer era impiegato come portuale nel porto di Trieste. Nel 2023, è stato ufficialmente licenziato, decisione confermata dal Tribunale del Lavoro che ha respinto il suo ricorso contro il provvedimento. Da allora la vicenda ha seguito un iter giudiziario lungo, arrivando fino al terzo grado di giudizio, ovvero alla Corte di Cassazione. La pronuncia definitiva sulla sua causa è prevista per la giornata di mercoledì prossimo.
Dopo il licenziamento, Puzzer ha partecipato a diverse proteste, tra cui una manifestazione davanti alla Camera dei deputati a Roma. Questi eventi hanno tenuto alta l’attenzione mediatica sul suo caso, legato anche alle posizioni critiche espresse contro il green pass durante la pandemia.
La nuova vita professionale: dalla cucina al campeggio a muggia
Nei mesi successivi al licenziamento, Stefano Puzzer ha intrapreso nuove attività lavorative. Recentemente ha scelto di lavorare come cameriere in un ristorante situato a Muggia, piccolo comune vicino a Trieste. A questo impegno alterna un ruolo da custode in un campeggio nello stesso territorio, offrendo così una varietà di esperienze nel campo dell’ospitalità.
Puzzer ha raccontato che lo scorso inverno ha svolto lavori in Val Badia, segnalando una certa flessibilità e adattamento a diversi ambienti di lavoro. Ha affermato di aver continuato a dare il suo contributo lavorativo in ambiti diversi dopo l’esperienza nel porto, mostrando una volontà di rimanere attivo e impegnato.
Il movimento no green pass resta attivo, secondo il suo ex leader
Nonostante l’attività politica e sociale di Stefano Puzzer sia cambiata, il movimento No green pass, del quale lui è ancora portavoce nazionale, prosegue le sue iniziative. Il gruppo mantiene una presenza attiva in varie zone d’Italia, con comitati locali che continuano a organizzare iniziative contro le norme che hanno differenziato vaccinati e non vaccinati.
Puzzer ribadisce la posizione del movimento: nessuno dovrebbe subire discriminazioni in base allo stato vaccinale. L’idea centrale resta quella della libertà individuale di scelta, senza imposizioni o limitazioni. Il fondatore sottolinea l’importanza di rispettare le decisioni personali riguardo alla salute, elemento che continua a guidare le attività del movimento.
Un percorso di vita segnato da cambiamenti
La situazione di Stefano Puzzer evidenzia come vite pubbliche possano modificarsi drasticamente. Da portuale a volto di protesta, ora imprenditore nel settore della ristorazione: una transizione che segue le vicende personali e giudiziarie. Le condizioni dei prossimi giorni, con la sentenza della Cassazione, potrebbero influenzare ulteriormente il percorso di questo personaggio noto nel panorama italiano.