Nel pomeriggio di qualche giorno fa, la polizia ha messo a segno un’operazione anti droga alla stazione ferroviaria di Lavinio. Dietro l’intervento c’è il lavoro congiunto della Questura di Roma, della Polizia Ferroviaria e del Commissariato Anzio-Nettuno. Il risultato? Tre arresti, 130 grammi di droga sequestrata e centinaia di controlli su persone e veicoli. Un colpo importante in un’area da tempo segnata da degrado e traffici illegali.
Blitz mirato per spezzare il mercato della droga intorno alla stazione
La zona attorno alla stazione è caratterizzata da sterpaglie e nascondigli nascosti tra la vegetazione, tipici delle periferie poco illuminate. La Questura di Roma ha organizzato un piano preciso, coordinando agenti specializzati della Polizia Ferroviaria e del Commissariato di Anzio-Nettuno. L’obiettivo era fermare un giro di spaccio che aveva trasformato Lavinio in un punto di riferimento per hashish e cocaina.
Gli agenti si sono piazzati in punti strategici, pronti a intervenire appena notavano movimenti sospetti. L’azione è stata rapida e decisa. Un esempio chiaro di come un controllo ben organizzato possa spezzare situazioni di illegalità ben radicate in certi quartieri.
Il primo arresto: droga nascosta tra le sterpaglie
Nemmeno dieci minuti dall’inizio del blitz, un uomo di 41 anni, marocchino, è stato colto in flagrante mentre vendeva hashish. Aveva scelto un angolo poco frequentato della stazione come sua “base”. Tra cespugli e sterpi aveva nascosto la droga in più punti, pronto a rifornire i clienti.
A scovare la sostanza è stato Isco, un cane addestrato a fiutare gli stupefacenti. Ha trovato 8 grammi di cocaina già divisa in dosi e 32 di hashish, nascosti tra le foglie. Il pusher è stato arrestato sul posto, bloccando la sua attività illegale.
Quello che sembrava un semplice scambio ha invece rivelato un sistema ben organizzato, che si era radicato attorno al nodo ferroviario.
Fuga interrotta e hashish nascosto in una fabbrica abbandonata
Pochi metri più avanti, un altro giovane marocchino di 21 anni ha attirato l’attenzione degli agenti per i movimenti sospetti. È stato visto scavalcare la recinzione di una vecchia fabbrica dismessa, forse cercando un nascondiglio per la droga.
Gli agenti lo hanno seguito a distanza, finché al secondo ritorno nel capannone abbandonato lo hanno fermato. Anche lui aveva allestito un nascondiglio, scoperto grazie al fiuto di Isco: 80 grammi di hashish nascosti tra le strutture.
La situazione è ancora più grave perché il ragazzo era ai domiciliari. Nonostante questo, continuava a spacciare. Ora dovrà rispondere sia della violazione delle misure restrittive che dei nuovi reati. Questi risultati mostrano quanto sia difficile spezzare certi meccanismi, anche con provvedimenti giudiziari in corso.
Terzo arresto: mandato di cattura per droga
Durante i controlli, la polizia ha fermato anche un uomo di 30 anni, cittadino ghanese. Un controllo di routine ha rivelato un mandato di cattura a suo carico per reati legati alla droga. È stato portato in carcere.
Questo episodio sottolinea l’importanza di verificare sempre le identità durante le operazioni sul territorio. Fermare chi ha provvedimenti in sospeso aiuta a tenere alta la guardia nelle zone a rischio.
Intensificare i controlli in aree sensibili come quella di Lavinio dà risultati concreti nella lotta alla microcriminalità e allo spaccio. La presenza costante delle forze dell’ordine riesce a contenere un fenomeno che sembrava difficile da scalfire.
Ultimo aggiornamento il 16 Luglio 2025 da Luca Moretti