Il cittadino americano accusato dell’omicidio di una bambina e della morte della madre è stato bloccato sull’isola greca grazie al cellulare e alla collaborazione internazionale.
L’uomo sospettato di aver ucciso una bambina di pochi mesi e coinvolto nella morte della madre è riuscito a sparire per qualche giorno, confondendosi tra i turisti sull’isola greca di Skiatos, nel Mar Egeo. Ma la sua fuga è durata poco.
Gli investigatori della Polizia di Stato e della Procura Di Roma hanno seguito le tracce lasciate dal suo cellulare, che li ha portati fino alla Grecia. Qui, grazie alla collaborazione con le autorità locali, il sospetto è stato individuato mentre camminava in infradito sulle spiagge dell’isola.
Nonostante cercasse di passare inosservato, il monitoraggio tecnologico ha fatto la differenza. Il cellulare è stato la chiave per rintracciarlo e fermarlo prima che potesse sparire ancora.
Un volto già noto: tracce che non mentono
Le telecamere di sorveglianza avevano già immortalato il sospetto nei giorni precedenti al ritrovamento dei corpi a Villa Pamphili, uno dei parchi più grandi e frequentati di Roma.
In quei filmati si vedeva chiaramente un uomo con una bambina in braccio, vestita con una tutina rosa identica a quella ritrovata abbandonata nella spazzatura. Quel dettaglio ha rappresentato un pezzo fondamentale del puzzle.
La scena aveva colpito anche chi aveva assistito da lontano: un uomo agitato che teneva stretta la piccola mentre si muoveva nel parco. Ora quel volto è sotto custodia delle autorità.
La testimonianza choc arrivata da “chi l’ha visto?”
Un contributo decisivo alle indagini è arrivato dal programma televisivo “Chi l’ha visto?”, dove una testimone ha raccontato ciò che aveva visto quel giorno nel parco romano.
La donna ha descritto una lite violenta tra il sospetto e la madre della bimba: “Era fuori controllo – ha detto – urlava e strattonava la donna nonostante avesse la bimba in braccio”. Una scena drammatica che ha spinto gli investigatori a scavare più a fondo nelle dinamiche familiari.
Questa testimonianza ha rafforzato l’ipotesi che dietro quella tragedia ci fosse molto più di quanto apparisse all’inizio.
Ora che l’uomo è stato preso, gli inquirenti devono ricostruire ogni dettaglio della vicenda. La causa esatta della morte della madre non è ancora stata stabilita con certezza.
Per quanto riguarda la piccola, l’ipotesi più accreditata resta quella del soffocamento accompagnato da percosse. Ma serve conferma dai risultati degli esami medico-legali.
Il lavoro degli investigatori prosegue senza sosta per capire come siano andate davvero le cose dentro quella famiglia e cosa abbia scatenato questa tragedia così dolorosa per Roma intera.
La questura di Roma mantiene un profilo molto cauto: “Quando avremo novità le comunicheremo”, hanno detto senza aggiungere altro.
Tuttavia fonti investigative hanno confermato il fermo dell’uomo, notizia anticipata dal Tg1 e poi ripresa dai principali giornali nazionali come Corriere Della Sera e Repubblica.
Il caso continua ad attirare grande attenzione mediatica proprio perché rimangono molti punti oscuri da chiarire prima di poter chiudere definitivamente questa pagina nera nella capitale italiana.
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