Home Sospettata di peculato a borutta: sequestro di beni e sospensione per 360mila euro sottratti al comune

Sospettata di peculato a borutta: sequestro di beni e sospensione per 360mila euro sottratti al comune

Un’indagine per peculato coinvolge la responsabile dell’Ufficio finanziario di Borutta, sospesa per sei mesi e accusata di aver sottratto 360mila euro dalle casse comunali dal 2001.

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Borutta, piccolo comune in provincia di Sassari, è coinvolto in un’indagine per peculato: la responsabile dell’Ufficio finanziario è stata sospesa per sei mesi e le sono stati sequestrati beni personali per presunte sottrazioni di 360mila euro dalle casse comunali. - Unita.tv

Borutta, un paese di 250 abitanti in provincia di Sassari, è al centro di un’indagine per peculato che coinvolge la responsabile dell’Ufficio finanziario e tributi del comune. La donna è stata sospesa per sei mesi dalle funzioni pubbliche mentre le autorità hanno disposto il sequestro di beni personali a suo carico. L’episodio, emerso dopo un controllo bancario, mette in luce presunte irregolarità in diversi anni di gestione finanziaria.

Le accuse e la sospensione dalla pubblica amministrazione

La dipendente comunale di Borutta è accusata di aver sottratto circa 360mila euro dalle casse dell’ente locale dal 2001 ad oggi. Il gip ha disposto nei suoi confronti una misura interdittiva che la esclude da ogni attività o ruolo nella pubblica amministrazione per sei mesi. L’azione è stata eseguita dai finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Sassari.

Questo provvedimento segue un’indagine approfondita che ha coinvolto più enti e verificato anomalie nelle movimentazioni economiche gestite dalla donna. La sospensione classica serve a tutelare gli interessi pubblici durante le indagini, evitando che possa ostacolare gli accertamenti o influire su altri uffici. Borutta non aveva mai affrontato un caso simile nei decenni recenti e la vicenda ha provocato forti ripercussioni nel piccolo contesto locale.

Il sequestro di beni personali di valore

Oltre alla sospensione, le forze dell’ordine hanno proceduto al sequestro di diversi beni appartenenti alla dipendente. Sono stati bloccati due conti correnti, un’auto, e un immobile situato nel capoluogo sassarese. Il patrimonio sottoposto a vincolo comprende anche 52 borse e accessori di moda firmati da grandi marchi di lusso, oltre a oggetti d’arredamento in argento, per un peso complessivo di 13,5 chili.

Questi beni sono considerati collegati ai presunti guadagni illeciti emersi durante l’inchiesta. L’azione mira a impedire la dispersione di valori che potrebbero essere oggetto del procedimento penale. Il sequestro è una pratica comune in questi casi, per tutelare la parte offesa e garantire eventuali risarcimenti o recuperi futuri per il Comune di Borutta.

La genesi dell’indagine dopo una segnalazione bancaria

L’indagine è partita a seguito di alcuni movimenti sospetti riscontrati dalla banca sui conti della dipendente. I gestori finanziari hanno segnalato operazioni non coerenti con i redditi dichiarati, cosa che ha attirato l’attenzione delle autorità. Da lì il sindaco del piccolo Comune ha formalizzato una denuncia ai carabinieri e agli inquirenti competenti.

I finanzieri hanno quindi ricostruito il flusso dei pagamenti e le procedure amministrative adottate dalla responsabile, rivelando una serie di mandati di pagamento falsificati. Questi venivano presentati come normali, ma nascondevano in realtà erogazioni indebite a favore della stessa donna. Per rendere tutto più credibile, la dipendente avrebbe modificato anche le proprie buste paga, aumentando gli importi degli emolumenti percepiti.

L’indagine ha richiesto mesi di lavoro, tra l’analisi documentale, acquisizione di dati bancari e confronti con altri dipendenti comunali. Ogni dettaglio ha confermato la metodologia usata per mascherare le uscite illecite dalla cassa pubblica.

L’impatto sulla comunità di borutta e il ruolo delle autorità

Borutta, con meno di trecento abitanti, si è trovata a fare i conti con una vicenda che tocca il cuore della fiducia nella gestione pubblica. In un paese così piccolo, ogni episodio del genere pesa su tutta la comunità, generando sconcerto e discussioni tra i residenti. Le autorità locali e nazionali stanno monitorando la situazione per chiarire ogni aspetto e garantire trasparenza.

La Guardia di finanza e il gip, con il loro intervento, hanno posto un freno immediato al proseguimento delle irregolarità. La sospensione e il sequestro costituiscono strumenti utili per fermare eventuali ulteriori danni e permettere agli inquirenti di fare chiarezza. L’attenzione resta alta, visto che l’indagine potrebbe estendersi a verifiche più ampie su altre gestioni comunali.

Le procedure aperte offrono però una garanzia di diritto per la dipendente, che potrà difendersi nelle sedi opportune. Nel frattempo, Borutta osserva un periodo di tensione amministrativa e attende sviluppi che possano restituire serenità a un territorio segnato da questa vicenda.