Il 23 giugno era previsto uno sciopero nazionale dei lavoratori in somministrazione impiegati nei servizi essenziali delle prefetture e questure. La commissione di garanzia ha però deciso la sospensione del blocco, sancendo un rinvio che coinvolge migliaia di dipendenti sotto contratto temporaneo. I sindacati coinvolti hanno confermato un presidio a Milano e a Napoli, mantenendo alta la protesta e spingendo per altre forme di mobilitazione.
Decisione della commissione di garanzia e motivazioni ufficiali
La commissione nazionale di garanzia, che vigila sull’attuazione della legge sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali, ha ufficializzato il blocco dello sciopero del 23 giugno. Il motivo principale è la cosiddetta regola della rarefazione oggettiva, applicata perché lo sciopero avrebbe coinciso a pochi giorni dallo sciopero generale indetto per il 20 giugno dai sindacati di base. Questa sovrapposizione avrebbe potuto creare problematiche nell’erogazione dei servizi essenziali, condizione che ha portato al rinvio.
I sindacati, nonostante abbiano espresso critiche verso questa decisione, hanno dichiarato la volontà di attenersi alla sospensione per tutelare i lavoratori da possibili sanzioni disciplinari e per salvaguardare il funzionamento delle organizzazioni. In un comunicato congiunto Felsa-Cisl, Nidil-Cgil e Uil-Temp hanno sottolineato la contrarietà verso la scelta ma hanno preferito evitare conflitti legali o ulteriori complicazioni, privilegiando la continuità delle relazioni sindacali.
Modalità di protesta e presidi confermati a milano e napoli
In luogo dello sciopero nazionale, i sindacati hanno organizzato un presidio davanti alla sede di Adecco in via Tolmezzo a Milano, a partire dalle ore 9:45 del 23 giugno. L’appuntamento è confermato per manifestare contro le condizioni dei lavoratori somministrati e chiedere risposte concrete al ministero dell’interno.
Presidio e volantinaggio a napoli
Per le regioni meridionali i sindacati hanno previsto una seconda mobilitazione davanti alla sede Adecco a Napoli, in piazza Bovio, sempre dalle 9:45. A Napoli il presidio sarà accompagnato da un volantinaggio rivolto alla cittadinanza, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi che riguardano il personale in somministrazione nei servizi essenziali. Questo approccio vuole coinvolgere la comunità locale e chiedere attenzione sulle vertenze ancora aperte.
Criticità della vertenza e il ruolo delle agenzie per il lavoro
La vertenza sindacale presenta diverse criticità legate ai ricorsi legali e alle resistenze da parte delle agenzie per il lavoro coinvolte . I sindacati denunciano anche ostruzionismi di varia natura, che rallentano il percorso verso soluzioni condivise e il riconoscimento di diritti per i lavoratori temporanei.
La mobilitazione resta viva nonostante questi ostacoli, con l’intento di mostrare la solidarietà e la determinazione di chi opera nei ministeri con contratti a termine e somministrazione. L’obiettivo è superare le difficoltà burocratiche e trovare risposte concrete sulle condizioni di lavoro, contratti e stabilità occupazionale.
Le prospettive della mobilitazione e la risposta sindacale
I sindacati continuano a spingere per una revisione delle condizioni contrattuali e chiedono un impegno diretto da parte del ministero per risolvere le vertenze aperte. Pur senza poter utilizzare lo sciopero come forma di protesta immediata al 23 giugno, confermano la volontà di mantenere alta la pressione con presidi e azioni mirate.
La mobilitazione non si esaurisce con la sospensione dello sciopero. Felsa-Cisl, Nidil-Cgil e Uil-Temp invitano i lavoratori a partecipare alla protesta con “determinazione”, sfruttando le possibilità di recuperare flessibilità contrattuale e mantenere il dialogo aperto con le istituzioni. La vertenza resta aperta e le organizzazioni sindacali monitoreranno la situazione, pronte a rilanciare quando necessario.