Un bar di via Oscar Sinigallia a Roma ha subito la sospensione della licenza per una settimana dopo che la polizia ha accertato la vendita di alcolici a minorenni e la presenza abituale di giovani under 18 che si radunavano fuori dal locale, alimentando situazioni di rischio e degrado. Le indagini sono partite da alcune segnalazioni e dalla scoperta che i ragazzi organizzavano gli incontri tramite storie su Instagram.
Come è emersa la situazione e le segnalazioni dei genitori
Il caso ha preso corpo dopo le denunce arrivate alla polizia locale, in particolare da un padre preoccupato per la figlia sedicenne. L’uomo aveva segnalato la presenza costante di giovani minorenni che si riunivano nei pressi del bar e consumavano bevande alcoliche senza controllo. La zona, già interessata da episodi simili, mostrava un clima di degrado e pericolo per l’ordine pubblico.
Le forze dell’ordine hanno iniziato a monitorare la situazione a seguito di queste comunicazioni, incrociando le informazioni ricevute con l’attività che si svolgeva nel locale. In breve tempo è stata notata una pratica consolidata: grazie ai social network, soprattutto Instagram, i giovani promuovevano “reunion” informali e spontanee chiamate a raccolta proprio davanti al bar, spesso il giorno prima dell’evento, facilitando così l’assembramento di un gran numero di minorenni.
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Il ruolo dei social network nella promozione delle “reunion” di minorenni
I poliziotti del IX Distretto Esposizione hanno capito che dietro quelle serate affollate si nascondeva una vera e propria strategia social. Le storie di Instagram, con cui gli studenti annunciavano gli incontri, permettevano di radunare decine di ragazzi in modo rapido e coordinato. Questa forma di comunicazione ha reso più difficile per le autorità intervenire tempestivamente fino al momento del raduno.
L’uso dei social, seppure non illecito di per sé, ha favorito la diffusione degli appuntamenti senza alcun filtro. I partecipanti si autogestivano e circolavano liberamente nell’area attorno al bar, spesso con bottiglie di spritz e birra in mano. Tale condizione ha aggravato la responsabilità del locale, che ha concesso la vendita di alcolici senza alcun controllo sull’età degli acquirenti.
L’intervento della polizia e la sospensione dell’attività
Al momento dell’intervento, gli agenti hanno sorpreso un centinaio di minorenni all’esterno del bar. Alcuni di loro avevano già in mano le bevande alcoliche appena acquistate, confermando l’assenza di verifica sui documenti d’identità da parte del titolare. Le forze dell’ordine hanno chiesto spiegazioni e raccolto testimonianze dai giovani presenti, mettendo in luce una situazione di rischio legata alla somministrazione di alcolici a minorenni.
Il provvedimento di sospensione della licenza è stato notificato al titolare del bar ieri mattina. Nel decreto si dispone la chiusura dell’esercizio per sette giorni, misura cautelare ritenuta necessaria per prevenire ulteriori eventi che possano compromettere la sicurezza dei giovani e la tranquillità della zona.
L’impatto della sospensione e le possibili conseguenze
La chiusura temporanea del bar rappresenta una risposta immediata alle criticità emerse dalle indagini. Il titolare dovrà sospendere l’attività per almeno una settimana, periodo durante il quale le autorità verificheranno il rispetto delle norme e la volontà di adottare misure più rigide per impedire la vendita di alcolici ai minorenni.
Questa vicenda sottolinea il crescente problema della presenza di giovani sotto età in locali pubblici e nei loro dintorni, soprattutto in città come Roma dove la socialità si concentra in spazi urbani pubblici. L’intervento della polizia punta a scoraggiare comportamenti simili e a evitare situazioni potenzialmente pericolose per l’incolumità dei ragazzi.
Il caso mostra anche come la tecnologia e i social network possono diventare strumenti per sincronizzare aggregazioni problematiche, mettendo alla prova le capacità di controllo delle autorità. Le istituzioni dovranno continuare a monitorare simili fenomeni e intervenire con decisione in casi analoghi per tutelare la salute dei minorenni e garantire la sicurezza delle comunità interessate.