La carenza di infermieri nelle strutture sanitarie italiane si fa sentire anche al centro Sant’Ambrogio-Fatebenefratelli di Cernusco, un punto di riferimento nella riabilitazione psichiatrica lombarda. Questo ospedale, che copre l’11% della domanda regionale di cure psichiatriche, racconta una trasformazione profonda delle patologie e una crescente difficoltà nel reclutare personale sanitario specializzato. Nel 2025, il tema assume un peso rilevante ed è tornato al centro dell’attenzione durante un convegno svoltosi proprio nella struttura della Martesana.
La difficoltà di reclutare infermieri al nord e la competizione con altre professioni sanitarie
Barbara Mangiacavalli, presidente del sindacato degli infermieri, ha sollevato una questione che grava su tutto il nord Italia. La formazione universitaria non riesce più a coprire i posti letto dedicati alla cura psichiatrica, perché il numero di giovani che sceglie questa professione diminuisce e la concorrenza con altri corsi è imponente. Fisioterapia, medicina e altre aree sanitarie attirano un pubblico più numeroso, lasciando scoperti molti ruoli infermieristici.
Questa situazione risente anche della demografia: “i giovani sono meno rispetto a qualche decennio fa”, una realtà che rende il panorama più critico. I centri come quello di Cernusco fanno spesso appello per trovare risorse capaci senza successo, aumentando la pressione sulle strutture esistenti.
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Strategie e proposte per rispondere alla crisi degli infermieri nel sistema psichiatrico
Per far fronte a questa emergenza, Mangiacavalli indica alcune strade che potrebbero migliorare la situazione. Fondamentale sarebbe riformare i modelli di lavoro e la formazione per valorizzare le competenze specifiche degli infermieri psichiatrici, rendendo più attrattiva la carriera.
Un’altra proposta riguarda la semplificazione delle procedure lavorative, con lo scopo di eliminare burocrazia e vincoli che impediscono un utilizzo più efficiente del personale disponibile. Ampliare la collaborazione tra strutture pubbliche e private potrebbe aiutare a distribuire meglio le risorse e a garantire l’assistenza nei territori più critici.
Infine, si è fatto l’appello a un intervento nazionale con un commissario dedicato alla crisi infermieristica. La presenza di una guida centrale potrebbe coordinare gli sforzi e uniformare le risposte in ogni regione, in modo da interrompere la dispersione di energie e risorse che caratterizza la situazione odierna.
La trasformazione delle patologie psichiatriche: il caso del centro sant’ambrogio-fatebenefratelli
Il centro Sant’Ambrogio-Fatebenefratelli è impegnato in un tipo di assistenza che è mutata molto negli ultimi decenni. Mentre un tempo la maggioranza dei pazienti presentava psicosi classiche, oggi emerge un quadro clinico molto diverso. La primaria Emanuela Novelli ha spiegato come le nuove forme di disagio, soprattutto tra i giovani, siano dominate da dipendenze digitali e problematiche spesso legate a internet. “La natura delle patologie richiede ai professionisti competenze non solo tecniche, ma anche una sensibilità umana elevata.”
Il centro accoglie pazienti con disturbi psichiatrici spesso difficili da catalogare nei modelli tradizionali. La necessità di una formazione continua e specifica diventa urgente, perché la natura dei disturbi evolve più rapidamente di quanto i programmi standard universitari possano coprire. La gestione di questa complessità si riflette sull’organizzazione del personale infermieristico chiamato a rispondere a sfide nuove, per cui l’aggiornamento sul campo è tanto importante quanto quello teorico.
Infermieri di psichiatria: un ruolo in mutamento e la mancanza di nuovi professionisti
Gian Marco Giobbio, direttore sanitario del centro, ha raccontato come l’assistenza psichiatrica territoriale abbia cambiato volto in vent’anni. I problemi riscontrati oggi sono legati alla mutazione sociale delle grandi città, dove l’aumento di solitudine e il ricorso a sostanze stupefacenti hanno modificato il profilo dei pazienti. Le tradizionali malattie psicotiche restano presenti, ma sono altre forme di sofferenza mentale ad aver preso piede.
In questo scenario il ruolo dell’infermiere si amplia: non basta più offrire cure standard, serve sapersi adattare rapidamente a casi nuovi. Lo sviluppo di modelli assistenziali propri ha segnato questo percorso, senza però realizzare riforme a livello nazionale simili a quelle di Franco Basaglia. Nel frattempo, però, aumenta il peso della carenza di infermieri, una questione che è divenuta critica.
Il centro Sant’Ambrogio-Fatebenefratelli resta un punto di riferimento per la psichiatria lombarda, ma la sua tenuta dipende oggi anche dalla capacità di fronteggiare questa emergenza sul fronte del personale. La carenza degli infermieri si traduce in un rischio concreto per i pazienti e per la qualità delle cure di cui necessitano.