Un intervento notturno del soccorso alpino e speleologico piemontese ha portato al salvataggio di una donna finita con la sua auto in un dirupo nella zona di Pradleves, provincia di Cuneo. L’allarme è scattato intorno alle 3 della notte, attivando una complessa operazione di recupero durata diverse ore.
Il luogo dell’incidente e le condizioni iniziali della vittima
L’incidente si è verificato su una strada che collega Castelmagno a Campo Molino, nell’area montuosa del cuneese. La vettura della donna è precipitata nel fondo di un dirupo, rendendo impossibile l’uscita autonoma dal mezzo. Le condizioni del terreno accidentato hanno richiesto l’intervento immediato delle squadre specializzate per evitare rischi ulteriori.
La donna era ancora all’interno dell’automobile quando i soccorsi sono arrivati sul posto. Presentava sospette fratture al bacino e a una gamba ma non correva pericolo di vita secondo le prime valutazioni mediche effettuate durante il recupero.
Tecniche utilizzate dai soccorritori per raggiungere la vittima
I tecnici del soccorso alpino hanno lavorato insieme ai vigili del fuoco per mettere in sicurezza la zona e raggiungere la paziente. Data la posizione difficile nel dirupo, i soccorritori si sono calati con corde speciali fino all’auto per poterla stabilizzare senza muoverla troppo.
Le manovre hanno incluso l’immobilizzazione della donna tramite imbarellamento specifico necessario a prevenire danni maggiori durante il trasporto verso l’alto. Questo tipo di intervento richiede competenze alpinistiche oltre alla capacità medica d’emergenza.
Il trasporto verso la strada e il trasferimento in ospedale
Una volta stabilizzata, la paziente è stata issata lungo pareti rocciose usando tecniche alpinistiche che permettono spostamenti sicuri anche su terreni ripidi o scoscesi come quello dove si trovava. Il lavoro dei soccorritori ha evitato ulteriori traumi mentre veniva riportata alla sede stradale più vicina.
All’arrivo sulla strada principale, alla donna è stata affidata un’ambulanza che ha provveduto al trasferimento immediato verso una struttura ospedaliera dove avrebbe ricevuto cure più approfondite per le fratture sospette riportate durante lo schianto fuori strada.
Tempistica dell’intervento notturno e coordinamento delle squadre coinvolte
L’allarme partito intorno alle tre ha dato avvio a un intervento durato circa tre ore fino alle sei del mattino quando tutte le operazioni si sono concluse positivamente. Il coordinamento tra diversi corpi – soccorso alpino, vigili del fuoco ed emergenza sanitaria – ha permesso uno svolgimento rapido nonostante le difficoltà ambientali legate all’orario notturno e alla conformazione montana della zona interessata dall’incidente.
Questo episodio conferma come nelle aree impervie sia fondamentale disporre di squadre addestrate capaci d’intervenire tempestivamente anche nelle ore meno favorevoli garantendo così assistenza efficace senza aggravare situazioni già critiche sul piano sanitario o logistico.