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Silenzio e commozione a milano per l’addio ad arnaldo pomodoro, maestro della scultura contemporanea

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La città di Milano ha accolto con rispetto e partecipazione il funerale di Arnaldo Pomodoro, scomparso il 22 giugno scorso poco prima del suo 99° compleanno. La cerimonia si è svolta nella chiesa di San Fedele, gremita di amici, colleghi e rappresentanti culturali che hanno voluto rendere omaggio al grande artista. Le parole dell’assessore alla cultura Tommaso Sacchi hanno sottolineato l’importanza del maestro per la città e la promessa di un ricordo duraturo.

L’arrivo del feretro e il silenzio in piazza san fedele

Il feretro di Arnaldo Pomodoro è arrivato a Piazza San Fedele tra un’atmosfera carica di emozione. Il silenzio ha subito avvolto la folla radunata fuori dalla chiesa, segno tangibile della stima che l’artista suscitava nel pubblico milanese. L’omaggio spontaneo si è accompagnato alla semplicità della bara su cui erano adagiate delle calle bianche, scelta sobria ma significativa che rifletteva lo stile essenziale del maestro.

L’esterno della chiesa era decorato con le stesse calle bianche posizionate sulla bara: un dettaglio delicato che creava continuità tra gli spazi esterni ed interni dedicati all’ultimo saluto. Questo momento ha segnato una pausa nel ritmo quotidiano della città, richiamando alla memoria il contributo artistico lasciato da Pomodoro in decenni di lavoro.

Partecipazione dei protagonisti del mondo culturale milanese

All’interno della chiesa gremita c’erano figure importanti legate al mondo dell’arte e non solo. Tra i presenti spiccavano Gio Marconi, gallerista noto a livello internazionale; Livia Pomodoro, giurista ed esponente culturale; Domenico Piraina direttore cultura del comune; Angela Vettese storica dell’arte; Massimo Vitta Zelman ex proprietario dell’editrice Skira; infine Tommaso Sacchi assessore alla cultura.

La presenza così qualificata testimonia quanto fosse radicata la figura di Arnaldo Pomodoro nella comunità artistica locale ma anche nazionale. Questi ospiti hanno rappresentato idealmente tutto quel tessuto sociale che ruota attorno alle arti visive e alle istituzioni cittadine impegnate nella promozione culturale.

Le parole dell’assessore tommaso sacchi sul lascito artistico

Prima dell’inizio delle esequie Tommaso Sacchi ha voluto ricordare pubblicamente il valore umano ed artistico di Arnaldo Pomodoro: “è un uomo che con sua arte ha fatto moltissimo per la città e per il mondo”, ha detto riferendosi all’impatto globale delle sue opere scultoree disseminate in diverse metropoli.

Sacchi ha aggiunto inoltre come sia stato contattato dai familiari offrendo sin da subito disponibilità a organizzare momenti commemorativi futuri: “ho parlato con i familiari dando da subito la disponibilità a fare un ricordo quando sarà tempo e se la sentiranno”. Ha assicurato poi che Milano renderà omaggio all’artista attraverso iniziative nei luoghi scelti dalla famiglia o messi a disposizione dal comune.

Queste dichiarazioni confermano l’intenzione delle istituzioni locali nel mantenere viva la memoria artistica lasciata da uno degli scultori più influenti degli ultimi decenni.

Dettagli sulla cerimonia funebre: sobrietà ed eleganza nelle scelte

La cerimonia funebre si è svolta senza elementi superflui ma carica comunque d’intensità emotiva grazie ai dettagli curati con attenzione. La bara semplice portava sopra alcune calle bianche fresche poste quasi come simbolo puro ed elegante.

Le calle sono state usate anche nell’allestimento esterno alla chiesa creando una linea visiva coerente tra interno ed esterno dello spazio dedicato al ricordo. Questa scelta minimalista rispecchia lo stile personale riconosciuto nelle opere dello stesso Pomodoro caratterizzate spesso da forme essenziali ma potenti nel loro impatto visivo.

Il rito si è concentrato sull’omaggio rispettoso verso una figura centrale nell’ambito artistico contemporaneo senza necessità apparire spettacolare o troppo elaborata negli aspetti scenici o decorativi.

Written by
Matteo Bernardi

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