Villa Pennisi in musica torna ad animare Acireale tra fine luglio e metà agosto. Un calendario ricco di eventi che mescola musica da camera, architettura, fotografia e design, con un occhio di riguardo all’eco-sostenibilità. La diciassettesima edizione porta in città artisti internazionali e performance gratuite, trasformando vari angoli storici e culturali in un vero e proprio palcoscenico a cielo aperto. L’obiettivo? Superare le barriere tra generi e linguaggi, creando un percorso che unisce musica, teatro e creatività visiva in un dialogo stretto con il territorio.
Acireale si trasforma in un festival a tutto tondo
Il festival va dal 31 luglio al 13 agosto e si divide in due fasi ben distinte. La prima, la preview, si svolge dal 31 luglio al 7 agosto e coinvolge i luoghi simbolo della città: dimore storiche, chiese, teatri e piazze. Qui si alternano concerti, spettacoli e workshop con artisti nazionali e internazionali. Il bello è che tutti gli appuntamenti sono gratuiti e permettono di scoprire angoli meno battuti di Acireale. Un modo originale per mettere in relazione la musica con l’architettura e valorizzare il centro storico.
Dall’8 al 13 agosto, invece, il cuore del festival batte a Villa Pennisi, la sede principale e simbolo dell’evento. Qui si tengono i concerti più importanti, in un’atmosfera più raccolta e curata nei dettagli tecnici. Le serate a Villa Pennisi mettono al centro la musica da camera, ma si aprono anche a suggestioni multidisciplinari. Gli studenti di architettura, ad esempio, realizzano installazioni sonore e ambientali che trasformano gli spazi, offrendo un modo nuovo di vivere la musica insieme all’arte contemporanea e alla sfida ambientale.
Musica Senza Frontiere: un ponte tra arti diverse
“Musica senza frontiere” è il motto di quest’anno. Un invito chiaro a superare i confini tra generi, ruoli e linguaggi artistici diversi. La musica diventa così uno strumento per far dialogare arti visive, teatro, architettura e design. Nel programma trovano spazio anche performance teatrali che si intrecciano con composizioni musicali e riferimenti al cinema.
Il festival punta su una riflessione profonda: la musica, anche quella del grande schermo, è un veicolo potentissimo di emozioni e immagini. Il legame tra suono e immagine è al centro della scena, con appuntamenti dedicati a compositori e registi come Stanley Kubrick e Terence Malick. Si esplorano sia le colonne sonore più famose sia quelle meno conosciute, per offrire al pubblico un’esperienza che combina ascolto e visione, ampliando la percezione artistica.
Ospiti di spicco e concerti da non perdere
Tra i momenti più attesi ci sono i concerti di grandi nomi della musica da camera. L’8 agosto il Sestetto Stradivari dell’Accademia di Santa Cecilia si esibisce in un concerto in giardino, tra virtuosismo e delicatezza. Il 10 agosto tocca a Salvatore Quaranta, primo violino del Maggio Musicale Fiorentino, mentre il 12 il Quartetto Adorno rende omaggio a Franz Schubert e al compositore polacco Witold Lutoslawski con “La morte e la fanciulla”.
Il 1° agosto è il turno di Mario Montore e dell’Orchestra Aci Pro Arte con una serata dedicata a Chopin in versione sinfonica. Dal teatro arriva il 9 agosto Fiorenzo Madonna, che insieme a un ensemble da camera porta in scena una rilettura teatrale della vita e dell’opera di Dimitrij Šostakovič, protagonista del festival nel cinquantenario della sua scomparsa. La figura di Šostakovič diventa così il filo conduttore per esplorare il rapporto tra musica e cinema.
Cinema, omaggi e design sostenibile al centro del festival
Un’attenzione particolare va al legame tra musica e cinema, con omaggi a registi come Stanley Kubrick e Terence Malick, ma anche a temi poco battuti. Questi appuntamenti raccontano come suono e immagine si intrecciano per dare vita a nuove narrazioni.
Il festival non dimentica Ezio Bosso, compositore molto amato fin dalla prima edizione. A lui è dedicata una mostra fotografica curata da Flavio Ianniello, aperta dal 31 luglio nel foyer del Teatro Bellini. Scatti che raccontano momenti importanti della sua carriera e del suo legame con Acireale.
Infine, a Villa Pennisi, gli studenti di Archi LAB portano la loro creatività con la ReS , un’installazione architettonica e sonora che accoglie le attività del festival. Un progetto che unisce design e sensibilità ambientale, creando uno spazio dove musica, architettura e natura si incontrano. L’idea è chiara: rispettare il territorio e promuovere un uso consapevole delle risorse, senza sovrapporsi ma dialogando con l’ambiente circostante.
Ultimo aggiornamento il 19 Luglio 2025 da Rosanna Ricci