Un uomo di 63 anni è stato interrogato dal gip di Barcellona Pozzo di Gotto dopo essere stato arrestato con l’accusa di aver ucciso il figlio, Angelo, 41 anni. Il fatto risale al 3 giugno scorso e riguarda un omicidio avvenuto con un colpo d’arma da fuoco alla nuca. L’indagato si trova ora in carcere a Messina e deve rispondere anche dei reati legati all’occultamento del cadavere e al possesso illegale dell’arma.
Le accuse rivolte a sebastiano pirri e il contesto dell’arresto
Sebastiano Pirri, questo il nome dell’uomo fermato, è accusato formalmente di omicidio volontario aggravato. Le indagini hanno portato all’arresto dopo alcuni giorni dall’omicidio del figlio Angelo. Oltre al reato principale, gli viene contestata la detenzione abusiva della pistola usata per sparare e l’occultamento del corpo della vittima. L’interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari si è svolto in tre ore intense durante le quali Pirri ha fornito la sua versione dei fatti.
L’uomo sostiene infatti che non sia stato lui ad uccidere il figlio ma solo ad accompagnarlo in un luogo fuori città chiamato Giammoro dove Angelo aveva un appuntamento non meglio specificato. Secondo quanto riferito da Pirri, dopo aver lasciato lì il figlio sarebbe tornato a casa per prendere una valigetta contenente alcuni oggetti personali prima di doverlo riprendere più tardi; tuttavia Angelo non avrebbe mai ricontattato il padre.
Dettagli sull’interrogatorio e sulla versione fornita dall’indagato
Durante l’interrogatorio difeso dall’avvocato Giuseppe Lo Presti, Sebastiano Pirri ha insistito sul fatto che spesso aiutava suo figlio perché quest’ultimo era privo della patente necessaria per guidare autonomamente. Ha raccontato che lo accompagnava regolarmente su una stradina secondaria nelle campagne intorno a Barcellona Pozzo di Gotto dove Angelo incontrava alcune persone sconosciute anche allo stesso padre.
Questa spiegazione però non ha convinto gli investigatori che continuano ad approfondire i motivi degli incontri del giovane nella zona isolata oltre alle circostanze esatte della sua morte violenta. La dinamica precisa resta ancora poco chiara mentre proseguono gli accertamenti sulle relazioni sociali tra vittima ed eventuali altre persone coinvolte o testimoni utili alle indagini.
Situazione attuale delle indagini e prossimi sviluppi previsti
Al momento Sebastiano Pirri rimane detenuto nel carcere messinese in attesa delle decisioni successive da parte dell’autorità giudiziaria competente. Le accuse pesanti nei suoi confronti richiedono ulteriori approfondimenti sia sulla scena del crimine sia sui moventi dietro l’uccisione del figlio avvenuta con modalità particolarmente cruente come dimostra la ferita letale alla nuca causata dalla pistola rinvenuta dagli investigatori.
Le forze dell’ordine stanno cercando testimonianze o elementi nuovi capaci di chiarire se ci siano state complicazioni o coinvolgimenti esterni nell’accaduto oltre alla posizione già nota dell’indagato come unico sospettato finora identificato dalle autorità locali impegnate nel caso dal giorno successivo ai fatti denunciati dai familiari o conoscenti della vittima stessa.
Il procedimento penale continuerà quindi seguendo le fasi previste dalla legge mentre cresce l’attesa su eventuale evoluzione delle prove raccolte nelle prossime settimane riguardo questa vicenda drammatica nella provincia siciliana.