La vicenda delle riduzioni di personale nello stabilimento StMicroelectronics di Catania ha acceso nuovamente i riflettori sul rapporto tra industria e istituzioni regionali in Sicilia. In un momento in cui l’azienda avrebbe dovuto espandersi, si registra una fase di transizione che comporterà 206 licenziamenti. Il tema alimenta critiche forti verso la Regione Siciliana per la sua assenza di intervento e la gestione del confronto con l’impresa.
La comunicazione di Stmicroelectronics e la reazione sindacale a Catania
Il 2025 vede un passaggio delicato per lo stabilimento StMicroelectronics di Catania. Nel corso di un incontro tenutosi presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’azienda ha annunciato l’avvio di una fase di ristrutturazione industriale che comporterà la riduzione del personale per 206 lavoratori. Questo dato emerge da una nota diffusa dalla Fiom Cgil di Catania, che ha definito la decisione un “colpo durissimo per il territorio”.
La segretaria locale della Fiom Cgil, Rosy Scollo, ha commentato l’annuncio evidenziando la grave contraddizione tra la promozione di un progetto di espansione commerciale e la contemporanea diminuzione dell’organico nello stabilimento siciliano. L’esponente sindacale qualifica la scelta come “inaccettabile” e la giudica come una vera e propria “sconfitta politica”. Scollo ha poi sottolineato l’assenza della Regione Siciliana al tavolo negoziale che si è tenuto al ministero, rimarcando il “silenzio” dell’ente locale e la mancanza di qualsiasi proposta a tutela dei lavoratori coinvolti.
Il ruolo della Regione Siciliana e le critiche sulla gestione della vertenza
La posizione della Regione Siciliana è stata al centro delle critiche più dure da parte della Fiom Cgil di Catania. La Regione aveva previsto un cofinanziamento per l’azienda fino a 300 milioni di euro, somma superiore a quella stanziata dalla Lombardia per i suoi impianti, ma questo investimento non ha prodotto un piano utile a evitare il taglio del personale. Dal punto di vista della sindacalista, questo fatto rende la Regione “complice” della ristrutturazione penalizzante per l’occupazione.
Rosy Scollo ha rimarcato la dissonanza tra le rassicurazioni ricevute in passato e i fatti attuali. È stato evidenziato come, invece di rafforzare la presenza produttiva a Catania, si stia perseguendo un “piano che scarica sui lavoratori i costi dell’automazione”. In questo senso, l’assenza della Regione dalle trattative suscita perplessità e accentua la difficile situazione dei dipendenti, che si trovano a fronteggiare non solo la perdita del posto di lavoro ma anche una politica locale poco incisiva nel sostegno.
Confronto tra la Regione Siciliana e la Regione Lombardia nella gestione dei licenziamenti industriali
Un elemento di confronto messo in luce dalla Fiom Cgil riguarda la differenza di atteggiamento tra la Regione Siciliana e quella Lombardia di fronte alle criticità industriali di StMicroelectronics. Nel caso dello stabilimento di Agrate, in Lombardia, la giunta regionale ha infatti rifiutato di siglare un accordo con l’azienda riguardante la ristrutturazione, richiedendo invece un nuovo piano industriale con visione fino al 2032.
Al contrario, la Regione Siciliana si è limitata a sottolineare l’impegno economico senza aprire una vera vertenza per gli esuberi. Per la sindacalista catanese, questa scelta equivale a un ruolo di finanziatore silenzioso. Secondo lei, la politica industriale non può ridursi a interventi economici senza un’azione decisa che tuteli i posti di lavoro e garantisca una prospettiva di sviluppo. La richiesta è per un intervento immediato delle istituzioni regionali, con un pronunciamento pubblico netto che si schieri a favore della salvaguardia dell’occupazione.
L’annuncio della riduzione dei lavoratori nello stabilimento di Catania, dunque, continua a essere uno degli snodi più delicati del panorama industriale siciliano nel 2025. I prossimi mesi saranno decisivi per capire se si può recuperare una strategia capace di conciliare investimenti e tutela dei dipendenti, evitando una crisi occupazionale profonda in una città già segnata da numerose difficoltà economiche.
Ultimo aggiornamento il 29 Luglio 2025 da Davide Galli