Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha effettuato un sorvolo insieme al responsabile della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, per monitorare alcuni invasi fondamentali per l’approvvigionamento idrico in provincia di Palermo e Agrigento. La situazione delle riserve d’acqua in questi bacini appare migliore rispetto al 2023, merito soprattutto dei lavori urgenti avviati per il recupero delle infrastrutture di adduzione. Il controllo diretto serve a verificare l’efficacia dei provvedimenti messi in campo per fronteggiare l’emergenza siccità che ha colpito la Sicilia.
Sopralluogo in elicottero sugli invasi principali della Provincia Di Palermo e Agrigento
Questa mattina, Renato Schifani e Salvo Cocina hanno sorvolato i bacini di Piana degli Albanesi, Scanzano e Rosamarina, che riforniscono principalmente il territorio palermitano, e il bacino del Fanaco, che serve invece la zona di Agrigento e parte della provincia di Caltanissetta. Il sorvolo è avvenuto direttamente sulle infrastrutture per un controllo dettagliato della situazione delle dighe e degli invasi. Rispetto all’anno precedente, i livelli d’acqua sono risultati più soddisfacenti, un dato che evidenzia il miglioramento rispetto al 2023, quando la siccità aveva messo a dura prova le risorse idriche. La Regione ha sottolineato l’importanza dei lavori urgenti realizzati sulle traverse che convogliano l’acqua, interventi volti a migliorare la distribuzione e il recupero delle risorse idriche in questa zona. Questa ispezione sul campo ha confermato il trend positivo per quanto riguarda i principali bacini idrici.
Interventi urgenti per i problemi idrici: la riqualificazione delle traverse di adduzione
Negli ultimi mesi sono stati avviati lavori straordinari per sistemare e velocizzare il flusso d’acqua negli impianti, in particolare sulle traverse di adduzione, fondamentali per convogliare le riserve dai bacini ai territori che ne necessitano. Questi interventi avevano carattere emergenziale, in risposta all’allarme crescente dovuto alla scarsità di piogge registrata nelle stagioni precedenti. La Regione ha agito anche potenziando il monitoraggio degli impianti, con la task force guidata da Salvo Cocina che lavora in stretto coordinamento con la Protezione civile. Grazie a queste misure, l’approvvigionamento idrico ha mostrato segnali di resilienza maggiore rispetto all’anno scorso. L’attenzione si è concentrata non solo sulla disponibilità dell’acqua nei bacini, ma anche sulla sua distribuzione puntuale ai territori di Palermo, Agrigento e Caltanissetta, zone che dipendono in larga misura da questi invasi.
Focus sugli impianti di dissalazione: Porto Empedocle e Gela sotto controllo
Durante il controllo aereo, Schifani ha visitato anche due impianti di dissalazione importanti per la Sicilia meridionale: quelli di Porto Empedocle e Gela. Questi impianti rappresentano una riserva strategica, soprattutto in condizioni di scarsità di acqua dolce. Funzionano rimuovendo il sale dall’acqua marina per renderla utilizzabile nell’agricoltura e nell’uso domestico. I due sistemi sono risultati operativi e in condizioni buone, parte dei progetti regionali di mitigazione della crisi idrica. L’attenzione alle tecnologie di desalinizzazione si è intensificata negli ultimi anni vissuti con siccità frequenti, rendendo questi impianti complementi fondamentali alla rete tradizionale degli invasi. Il monitoraggio diretto del presidente e del direttore della Protezione civile conferma come il governo regionale, dal 2023 a oggi, mantenga un controllo costante sulle risorse idriche.
L’impegno regionale per gestire la siccità: il ruolo della task force e la verifica sul campo
Il presidente Schifani ha voluto ribadire che la Regione continua a seguire con attenzione gli effetti della siccità e a intervenire prontamente. Lo ha definito un impegno prioritario del governo locale, soprattutto per prevenire ulteriori emergenze idriche nei territori maggiormente a rischio. La task force guidata da Salvo Cocina è stata istituita proprio per questo motivo, con l’obiettivo di coordinare interventi tecnici, monitoraggi e misure di sostegno per le zone colpite. Il sopralluogo di stamattina ha permesso di verificare in modo diretto i risultati degli interventi messi in campo, confermando che il lavoro iniziato nel 2023 sta producendo effetti tangibili. L’azione regionale si è concentrata su più fronti: dal recupero delle dighe, all’ottimizzazione del sistema di irrigazione, fino allo sviluppo delle tecnologie per la desalinizzazione. Questi provvedimenti mirano a rendere più stabile la situazione idrica in Sicilia, riducendo l’impatto delle variazioni climatiche acute sperimentate negli ultimi anni.
Ultimo aggiornamento il 24 Luglio 2025 da Matteo Bernardi