Un colpo alla criminalità organizzata colpisce due imprenditori catanesi. La Guardia di finanza ha sequestrato beni per circa sette milioni di euro, tra aziende di trasporto merci e immobiliari. L’operazione rientra in un’inchiesta guidata dalla Procura di Catania, che punta a smantellare i legami mafiosi nella zona di Lentini, in provincia di Siracusa.
Guardia di finanza in azione: sequestri e controlli serrati
Ad aprile scorso, la Guardia di finanza di Catania, supportata dai colleghi di Caltanissetta, ha eseguito un decreto del Tribunale locale. Nel mirino sono finite tre società legate a Giuseppe e Domenico Gentile, padre e figlio. Le imprese operano nel trasporto su strada e nel mercato immobiliare. Non solo: sono stati congelati anche i loro rapporti finanziari.
L’indagine della Procura antiracket ha messo in luce il ruolo centrale dei Gentile in un gruppo mafioso noto come “clan Nardo”, collegato alla potente famiglia Santapaola-Ercolano, ben radicata nel territorio etneo. Gli investigatori hanno ricostruito un sistema di attività economiche usate per rafforzare il controllo del clan nella provincia di Siracusa.
I beni sequestrati, ritenuti frutto di attività illecite, sono stati bloccati per fermare gli affari sospetti e tagliare le risorse finanziarie di origine criminale. L’obiettivo è spezzare una rete di potere che da anni si nasconde dietro una facciata imprenditoriale.
Chi sono Giuseppe e Domenico Gentile: un passato segnato dalla legge
Giuseppe Gentile, detto “Pippo”, è morto nel 2022 ma lascia dietro di sé una lunga lista di guai con la giustizia. È stato condannato in via definitiva per associazione mafiosa e coinvolto in vari procedimenti per frode e intestazione fittizia di beni. Suo figlio Domenico condivide le stesse accuse, ritenuto complice in diverse operazioni illecite.
La Direzione distrettuale antimafia di Catania racconta come Domenico abbia preso le redini delle attività di famiglia durante la detenzione del padre. Oltre ai reati legati a intestazioni fittizie, è indagato per estorsione aggravata. La sua posizione è cruciale nel comando criminale familiare.
Secondo gli inquirenti, il gruppo Gentile è una parte importante del clan Nardo di Lentini, emanazione della famiglia Santapaola-Ercolano. I due imprenditori avrebbero usato le loro imprese per coprire interessi mafiosi e assicurarsi un flusso costante di soldi sporchi sul territorio.
Indagini della Guardia Di Finanza e i riflessi sul territorio
Gli specialisti del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Catania hanno passato al setaccio il patrimonio e i movimenti di denaro dei Gentile. Le analisi hanno confermato i legami stretti tra le imprese e il clan mafioso, spingendo la Procura a chiedere il sequestro preventivo.
Questa operazione si inserisce nella più ampia battaglia contro l’infiltrazione mafiosa nelle attività economiche della Sicilia orientale. Fermando beni e imprese, le autorità vogliono ridurre la presa degli esponenti mafiosi, anche quando sono dietro le sbarre.
Il sequestro limita la possibilità degli indagati di usare e muovere risorse illegali, colpendo direttamente la loro influenza sul territorio. In una zona spesso sotto il giogo della criminalità, questi interventi rappresentano un segnale forte contro i clan radicati e mostrano l’attenzione delle forze dell’ordine verso nuove forme di controllo economico.
Azioni come questa aiutano a tenere sotto osservazione i legami tra imprenditori e mafia in Sicilia e a bloccare il passaggio di soldi sporchi dentro attività che sembrano pulite. Il materiale raccolto sarà decisivo per i prossimi sviluppi giudiziari.
Ultimo aggiornamento il 1 Agosto 2025 da Serena Fontana