Il museo archeologico “Luigi Bernabò Brea” amplia la sua offerta culturale con la riapertura della sezione di Panarea, uno spazio espositivo situato sotto la piazza antistante la chiesa di San Pietro. Questo distaccamento, inaugurato nell’estate 2006 e recentemente riaperto dopo quello di Filicudi, raccoglie reperti e materiali che raccontano la storia millenaria dell’isola e del suo territorio, dalla preistoria fino all’età romana.
La disposizione e la funzione delle due sale espositive di Panarea
La sezione museale di Panarea si sviluppa in due ambienti sotterranei che un tempo fungevano da cisterna o deposito. Ognuno di questi spazi ha un ruolo preciso nella narrazione storica dell’isola. La prima sala accoglie i visitatori con un’introduzione dedicata all’aspetto naturale di Panarea, mettendo in evidenza la sua conformazione geologica e vulcanologica. Qui si presentano anche il patrimonio naturalistico e la cronologia storica, fornendo un quadro chiaro che contestualizza i reperti mostrati.
In questa stanza sono esposti oggetti risalenti al Neolitico superiore, datati alla seconda metà del IV millennio avanti Cristo, fino alla Media Età del Bronzo, quindi tra la fine del XV e l’inizio del XIII secolo avanti Cristo. Questo introducesce il percorso nel passato remoto dell’isola, mostrando come i primi abitanti si sono insediati in questo ambiente particolarmente complesso come quello delle Eolie.
I reperti greco-romani e la loro provenienza dai fondali marini
La seconda sala si concentra su materiali di epoca greca e romana, in mostra attraverso una selezione di reperti emersi da ritrovamenti subacquei. Tra questi spiccano le anfore greco-italiche, risalenti alla seconda metà del IV fino agli inizi del III secolo avanti Cristo. Queste anfore portano con sé una doppia storia, quella del commercio mediterraneo antico e quella di un intervento recente contro il saccheggio archeologico.
In particolare, una parte importante della collezione deriva da un sequestro operato a danno di tombaroli e da recuperi effettuati su navi affondate nei pressi degli isolotti che circondano Panarea. Tali reperti sono fondamentali per capire le rotte commerciali antiche e l’attività umana in mare nel passato, oltre a testimoniare le sfide legate alla tutela del patrimonio subacqueo.
Il valore culturale e la memoria storica del museo di panarea
La riapertura della sezione di Panarea rappresenta un passo significativo per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio eoliano. Il museo “Luigi Bernabò Brea”, dal nome del celebre archeologo che ha contribuito alla scoperta delle isole, conferma il proprio ruolo di custode di questa storia. A conferma dell’importanza della struttura c’è il fatto che l’inaugurazione avvenne nel 2006 sotto la direzione di Riccardo Gullo, oggi sindaco di Lipari, che già allora puntava a promuovere la conoscenza locale attraverso la cultura.
Il museo non solo offre un’occasione di approfondimento per studiosi e appassionati, ma rappresenta anche un punto di riferimento per la comunità delle Eolie. In un territorio segnato da un patrimonio archeologico ricco e fragile, questi nuovi spazi aiutano a mantenere viva la memoria della presenza umana e degli scambi commerciali che hanno caratterizzato l’isola per millenni. La riapertura fa quindi seguito a quella di Filicudi, proponendo un’offerta museale più completa e integrata.
Ultimo aggiornamento il 25 Luglio 2025 da Davide Galli