La chiesa di San Vincenzo Ferreri, nel piccolo borgo di Ginostra, ha riaperto al culto questa mattina dopo un’attesa di tre anni. Il ritorno delle funzioni religiose nell’edificio restaurato ha segnato un momento significativo per i residenti, che avevano vissuto questo luogo sacro come inaccessibile a causa delle condizioni di pericolo.
La chiesa di San Vincenzo Ferreri torna agibile dopo i lavori di restauro
Situata nella località di Ginostra, la chiesa di San Vincenzo Ferreri ha concluso un lungo periodo di chiusura, durata tre anni a causa dello stato di degrado che ne comprometteva la sicurezza. I lavori di messa in sicurezza, restauro e ripristino delle funzionalità sono stati completati a dicembre 2024. I fondi per questo intervento sono arrivati dalla Protezione civile nazionale, nell’ambito degli interventi seguiti all’emergenza Stromboli del 2019, quando l’attività vulcanica aveva costretto molte zone a interventi urgenti.
Il progetto ha visto un’accelerazione grazie alla pressione esercitata dall’allora presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che ha chiesto un recupero rapido e puntuale del patrimonio culturale e religioso del borgo. Prima della chiusura imposta, l’edificio sacro mostrava evidenti segnali di cedimento, e la sua riapertura testimonia il superamento di criticità strutturali che ne impedivano l’uso.
Celebrazioni guidate dall’arcivescovo di Messina Lipari e Santa Lucia Del Mela, monsignor Giovanni Accolla
La prima messa dopo il restauro è stata officiata dall’arcivescovo di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela, monsignor Giovanni Accolla. La presenza di una figura ecclesiastica di rilievo sottolinea l’importanza dell’evento per la comunità locale e per la Chiesa cattolica della zona.
Monsignor Accolla ha celebrato la funzione in un’atmosfera toccante, mentre davanti alla chiesa si sono radunati circa venti abitanti del borgo. Per questi ultimi la riapertura segna la fine di un periodo nel quale la chiesa è stata inaccessibile, nonostante i lavori fossero già terminati diversi mesi fa. La funzione ha rappresentato dunque un momento di ritrovata normalità e un ritorno a un luogo simbolico e spirituale.
La vita religiosa a Ginostra durante la chiusura: celebrazioni all’aperto e nel borgo
Durante i tre anni di chiusura e in particolare dopo l’ultima messa celebrata il 7 agosto del 2022, le funzioni religiose si sono tenute solo in rare occasioni. In genere le feste legate al calendario liturgico venivano celebrate all’aperto, spesso sulle terrazze che gli abitanti del borgo mettevano a disposizione per garantire un luogo di ritrovo in assenza dell’accesso alla chiesa.
Queste celebrazioni all’aperto hanno permesso di mantenere viva la tradizione religiosa, nonostante le difficoltà logistiche. I residenti hanno quindi conservato il legame con il santuario, attendendo la riapertura definitiva dell’edificio anche se mancava un luogo chiuso, protetto dalle intemperie.
La riapertura della chiesa segna la fine di questa fase e restituisce a Ginostra uno spazio di culto pronto a ospitare nuovamente le cerimonie regolari, rimettendo al centro la dimensione comunitaria e spirituale nelle condizioni adeguate.
Ultimo aggiornamento il 3 Agosto 2025 da Luca Moretti